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Titolo: Certificazione Maserati Classiche Mar 14 Giu 2022 - 15:33
Ciao a tutti, ho letto di questa nuova certificazione, costruita, immagino, sulla scia di "Ferrari Classiche".
Preso dall'entusiasmo ho chiesto l'iscrzione della mia Quattroporte IV, per tramite della F.lli Campana di Modena, ove attualmente si trova l'auto. La certficazione è possibile, neppure esageratamente rigorosa a quanto ho capito. Il problema: costa 1.500 euro.
Si tratta di una certificazione che non ordina il dottore, che non serve per circolare, che non diminuisce il consumo del suolo o l'emissione di gas serra.
Si tratta di una autogratificazione, pura e semplice. Nulla di scandaloso o inopportuno, mi pare.
________________________________________ "Se un'automobile non è stata di successo, sono quasi certo che non mancherà di piacermi"
Non sono del tutto d'accordo. Credo sia importante mantenere una proporzione con il valore economico di ciò che si certifica. Il valore medio di una Ferrari classica è, mediamente, assai più alto di una Maserati, diciamo 50mila euro, perciò il costo della certficazione incide il 3%. Le Maserati classiche non hanno un valore economico medio così rilevante: poniamo una stima a 15mila euro. La certificazione incide per il 10 per cento, oltre il triplo. E questo non mi sembra equo. Ancora più corretto sarebbe assumere un valore mediano, ma non credo che la conclusione cambierebbe. Chi mai certificherà una Biturbo, magari molto bella, del valore 7-8mila euro?
Vogliono forse rendere molto elitario il gruppo legato alle certificazioni. Essendo un marchio prestigioso può essere anche accettabile, certo il costo anche a parer mio appare eccessivo però probabilmente anche il mezzo certificato trae beneficio da queste attestazioni, anche nelle valutazioni.
Non conosco bene la procedura ed i servizi collegati alla certificazione, gli eventuali costi una tantum o meno. Qui un link:
Non sono del tutto d'accordo. Credo sia importante mantenere una proporzione con il valore economico di ciò che si certifica. Il valore medio di una Ferrari classica è, mediamente, assai più alto di una Maserati, diciamo 50mila euro, perciò il costo della certficazione incide il 3%. Le Maserati classiche non hanno un valore economico medio così rilevante: poniamo una stima a 15mila euro. La certificazione incide per il 10 per cento, oltre il triplo. E questo non mi sembra equo. Ancora più corretto sarebbe assumere un valore mediano, ma non credo che la conclusione cambierebbe.
Ma il servizio non ha un costo proporzionale al valore del mezzo. Che tu certifichi una Maserati 250F vittoriosa con Fangio o una Biturbo 420 con bolle di ruggine non cambia, il servizio (che ripeto essere "ludico", non obbligatorio, meramente autoreferenziale) è sempre lo stesso.
Se tu vai da Cracco a mangiare con una Graziella rugginosa o con una 250 Spider California, il costo che ti applica sarà sempre lo stesso.
Se volessimo seguire il principio che indichi tu, perchè esistono magliette a maniche corte Prada bistretch da 1.300 euro quando la puoi trovare uguale tra gli articoli per la promozione aziendale a 5 €?
Personalmente, se fossi in Maserati Classiche, alzerei il più possibile il costo dei servizi: voglio dire, Maserati azienda, il costruttore, non l'ASI o un ente esterno. Perchè devo svendere il mio prestigio, la mia banca dati, le mie competenze? Non è un servizio economico. Non è un servizio per tutti. Le Maserati non sono auto economiche. Non sono auto per tutti.
massimoV8 ha scritto:
Chi mai certificherà una Biturbo, magari molto bella, del valore 7-8mila euro?
E se anche non lo facesse nessuno? Ripeto, è un servizio ludico, per spremere chi vuole spendere soldi su certificazioni storiche. Serve a chi mette all'asta la Quattroporte di Mastroianni, la 200S di Villoresi. Allora ha senso. Ma per avere un pezzo di carta nel cassetto della Biturbo che magari è a corto di manutenzione perchè "Candini è troppo caro", ad esempio, non ha affatto senso.
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A riguardo del valore del mezzo su cui si fanno interventi, di qualsiasi tipo.
Ho visto gente pagare fatture da 10.000€ per ripristino meccanico di una 420 dal valore commerciale di 4.000. Io stesso ho ripristinato auto spendendo il triplo del loro valore commerciale. Adesso sto facendo preventivi per restaurare a fondo la mia Alfetta. Per il solo smontaggio e decappaggio dell'auto passo abbondantemente il suo valore commerciale.
Nessuno me lo impone. Nessuno me lo ordina. Se voglio un servizio, devo pagare. Equo o no che sia in rapporto al valore del mezzo.
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Anche fiat, ha FCA Heritage che propone servizi analoghi. Se qualcuno vuole aumentare il lustro della propria vettura con un' ulteriore certificazione, danno il modo di farlo, tutto qua, ne più e ne meno. Personalmente non approvo tutte queste certificazioni, obbligate (vedi il discorso riguardo alla circolazione) o volontarie che siano, tendono a creare gruppi e sottogruppi di appassionati, quando invece i proprietari e le auto, dovremmo essere tutti valutati allo stesso modo. Ripeto, idea del tutto personale. Chi può e chi vuole, è libero di spendere i soldi come meglio crede.
Per la mia 2.24v ormai arriviamo vicini al valore di mercato della vettura, senza contare che molti lavori li ho fatti io, e che ho una macchina donatrice... Restano alcune cose da fare, ma almeno ora è abbastanza bella e si guida che è un piacere .
Non sono del tutto d'accordo. Credo sia importante mantenere una proporzione con il valore economico di ciò che si certifica. Il valore medio di una Ferrari classica è, mediamente, assai più alto di una Maserati, diciamo 50mila euro, perciò il costo della certficazione incide il 3%. Le Maserati classiche non hanno un valore economico medio così rilevante: poniamo una stima a 15mila euro. La certificazione incide per il 10 per cento, oltre il triplo. E questo non mi sembra equo. Ancora più corretto sarebbe assumere un valore mediano, ma non credo che la conclusione cambierebbe. Chi mai certificherà una Biturbo, magari molto bella, del valore 7-8mila euro?
Purtroppo il mondo non funziona così.
In Italia, mi dispiace dirlo, c'è una percezione sbagliata del lavoro svolto dalle persone: tendiamo sempre ad avere ragione con i prezzi quando emettiamo fatture, mentre cerchiamo di sminuire il prezzo quando dobbiamo pagarle.
Poi è sempre valido chiedersi se uno deve o no spendere soldi per un certo servizio in proporzione al valore del bene ma da qui a dire che il lavoro svolto da Maserati Classiche deva essere fatturato a seconda del valore del mezzo non è per niente giusto, perché Maserati deve calcolare il costo del lavoro delle persone a prescindere del valore della tua auto.
Detto questo, 1500 Euro ad un costo orario di circa 60 Euro ogni ora mi sembra del tutto corretto tenendo conto che sono 25 ore di lavoro e fra verifiche, archivi, ispezione, e redazione rapporto sono più che giusti.
quando invece i proprietari e le auto, dovremmo essere tutti valutati allo stesso modo.
E perché mai?
Condivido l'essere valutati allo stesso modo davanti alla legge (o davanti al medico di un ospedale pubblico), ma perché mai dovrebbe avvenire con una Maserati?
Ciao a tutti, ho letto di questa nuova certificazione, costruita, immagino, sulla scia di "Ferrari Classiche".
Preso dall'entusiasmo ho chiesto l'iscrzione della mia QP IV, per tramite della F.lli Campana di Modena, ove attualmente si trova l'auto. La certficazione è possibile, neppure esageratamente rigorosa a quanto ho capito. Il problema: costa 1.500 euro.
Vi sembra sensato?
Non è costruito sulla scia di Ferrari Classiche.
La Maserati non ha più nulla a che spartire con Ferrari e questo servizio è stato creato esclusivamente in Maserati e per Maserati.
1500 € è un costo assolutamente sensato per una certificazione di questo tipo. Il valore aggiunto che dà alla vettura è quantificabile in una cifra del genere, in caso di rivendita.
Ed è un prezzo che tiene conto del posizionamento del marchio a livello di quotazioni. Per dire, le certificazioni di Ferrari Classiche e Lamborghini Polo Storico costano moooolto di più....
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Se un'automobile al primo sguardo manca di stupirmi, sono quasi certo che non sarà un'automobile di successo. [Nuccio Bertone]
Non sono del tutto d'accordo. Credo sia importante mantenere una proporzione con il valore economico di ciò che si certifica. Il valore medio di una Ferrari classica è, mediamente, assai più alto di una Maserati, diciamo 50mila euro, perciò il costo della certficazione incide il 3%. Le Maserati classiche non hanno un valore economico medio così rilevante: poniamo una stima a 15mila euro. La certificazione incide per il 10 per cento, oltre il triplo. E questo non mi sembra equo. Ancora più corretto sarebbe assumere un valore mediano, ma non credo che la conclusione cambierebbe. Chi mai certificherà una Biturbo, magari molto bella, del valore 7-8mila euro?
Dari8V ha scritto:
Ma il servizio non ha un costo proporzionale al valore del mezzo. Che tu certifichi una Maserati 250F vittoriosa con Fangio o una Biturbo 420 con bolle di ruggine non cambia, il servizio (che ripeto essere "ludico", non obbligatorio, meramente autoreferenziale) è sempre lo stesso.
Se tu vai da Cracco a mangiare con una Graziella rugginosa o con una 250 Spider California, il costo che ti applica sarà sempre lo stesso.
Se volessimo seguire il principio che indichi tu, perchè esistono magliette a maniche corte Prada bistretch da 1.300 euro quando la puoi trovare uguale tra gli articoli per la promozione aziendale a 5 €?
Guardate che non è così: alle Biturbo e derivate è stata riservata una tariffa speciale più bassa, proprio in considerazione del loro non elevato valore commerciale. La stessa certificazione su una Mistral o su una Bora costa molto di più. Quindi è stato adottato un criterio di proporzionalità, che mi sembra più che equo e, a ben vedere, in un certo senso avvantaggia proprio i possessori di Biturbo e derivate.
Quella certificazione non è una breve guardata generale, la macchina viene portata presso la fabbrica Maserati e controllata a tutti i livelli, e poi viene redatto un attestato con tutte le voci. Sono ore di lavoro. Poi sull'opportunità o meno di spendere quella cifra, è giusto che ognuno faccia le proprie valutazioni.
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Se un'automobile al primo sguardo manca di stupirmi, sono quasi certo che non sarà un'automobile di successo. [Nuccio Bertone]
Chi mai certificherà una Biturbo, magari molto bella, del valore 7-8mila euro?
Dari8V ha scritto:
E se anche non lo facesse nessuno? Ripeto, è un servizio ludico, per spremere chi vuole spendere soldi su certificazioni storiche. Serve a chi mette all'asta la Quattroporte di Mastroianni, la 200S di Villoresi. Allora ha senso. Ma per avere un pezzo di carta nel cassetto della Biturbo che magari è a corto di manutenzione perchè "Candini è troppo caro", ad esempio, non ha affatto senso.
La maggior parte delle Ferrari certificate da Ferrari Classiche sono state delle normalissime V8.
In fondo, chi ha una 275 GTB conosciuta e autentica, può anche fregarsene. Perché quella certificazione incide poco sul milione di € che quell'auto vale. Mentre chi ha una 328 GTB da 80.000 €, che ce ne sono migliaia tutte uguali, vede in una certificazione del genere un modo per distinguere ed elevare il proprio esemplare rispetto alla massa di esemplari circolanti, e forse anche di accrescerne il valore collezionistico e commerciale.
C'è poi un discorso legato all'autenticità del veicolo: magari non è il caso delle Biturbo, però vi faccio un esempio: La Maserati ha prodotto 125 Ghibli Spyder autentiche. Ma in giro per il mondo ce ne sono almeno altrettante "tagliate". Alcune in maniera dichiarata, ma altre con numero di telaio clonato e spacciate per vere. Una certificazione del genere, con valore legale, redatta dalla stessa casa costruttrice che ha costruito l'auto, mette la vettura autentica al riparo da tentativi di clonazione che, credetemi, non sono affatto rari.
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Se un'automobile al primo sguardo manca di stupirmi, sono quasi certo che non sarà un'automobile di successo. [Nuccio Bertone]
Personalmente ho snobbato negli ultimi 20 anni certificazioni varie (su tutte, l'omologazione ASI) perchè, dopo averne omologata una, mi sono reso conto che non mi dava nulla in più di quanto già avevo: conosco le mie auto e so bene se, quando e come sono state riverniciate, riprese, modificate ecc., e venirmi detto da terza persona ciò che già so (dopo aver prodotto documenti, materiali ed averci perso diverso tempo) non mi interessava granchè.
Però in prospettiva sia collezionistica (per un eventuale valore di vendita) che assicurativa (per un eventuale valore di risarcimento) una certificazione ufficiale Maserati può essere interessante.
Anche se sono convinto che una perizia di stima da parte di professionista assicurativo possa avere maggiore efficacia nel caso di sinistro.
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Ciao a tutti, ho letto di questa nuova certificazione, costruita, immagino, sulla scia di "Ferrari Classiche".
Preso dall'entusiasmo ho chiesto l'iscrzione della mia QP IV, per tramite della F.lli Campana di Modena, ove attualmente si trova l'auto. La certficazione è possibile, neppure esageratamente rigorosa a quanto ho capito. Il problema: costa 1.500 euro.
Vi sembra sensato?
Non è costruito sulla scia di Ferrari Classiche.
La Maserati non ha più nulla a che spartire con Ferrari e questo servizio è stato creato esclusivamente in Maserati e per Maserati.
1500 € è un costo assolutamente sensato per una certificazione di questo tipo. Il valore aggiunto che dà alla vettura è quantificabile in una cifra del genere, in caso di rivendita.
Ed è un prezzo che tiene conto del posizionamento del marchio a livello di quotazioni. Per dire, le certificazioni di Ferrari Classiche e Lamborghini Polo Storico costano moooolto di più....
Mi sembra che 1500 per certificare una Maserati sia una cifra ragionevole - mi sarei aspettato di più, e presonalmente la riterrei più interessante di una 'Targa Oro' ASI, se dovessi acquistare un veicolo.
Mi sembra che 1500 per certificare una Maserati sia una cifra ragionevole - mi sarei aspettato di più, e presonalmente la riterrei più interessante di una 'Targa Oro' ASI, se dovessi acquistare un veicolo.
Super brevemente: ma sono certificabili ASI anche le moto? (ho appena acquistato l'ennesima MV di 21 anni...) Che tipo di agevolazioni genererebbe? Grazie a tutti e scusate l'OT...
E' certificabile all'ASI qualsiasi veicolo con ruote e motore di almeno 20 anni di età. Auto, moto, ciclomotori, mezzi militari, camion, perfino i kart.
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Se un'automobile al primo sguardo manca di stupirmi, sono quasi certo che non sarà un'automobile di successo. [Nuccio Bertone]
Comunque vi assicuro che anche la targa oro ASI ha un suo peso, e rappresenta un valore aggiunto a corredo della vettura e in fase di compravendita, tanto che spesso è la prima voce esplicata negli annunci. E' un livello di certificazione sicuramente più "base" rispetto a quello delle case automobilistiche (costa anche 10 volte in meno, però), ma comunque è un primo modo per "scremare".
Oltretutto, negli ultimi anni le esaminazioni per la targa oro si sono fatte molto più rigorose, e il livello è salito tanto.
Inoltre, la targa oro ASI (con il relativo certificato di identità) è indispensabile per partecipare alle più importanti manifestazioni come Mille Miglia, Villa d'Este, ecc ecc, in cui viene obbligatoriamente richiesta ai partecipanti italiani (agli stranieri viene richiesta la Carta di Identità FIVA, che poi è la stessa cosa a livello internazionale, visto che il rappresentante italiano della FIVA è l'ASI stesso).
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Se un'automobile al primo sguardo manca di stupirmi, sono quasi certo che non sarà un'automobile di successo. [Nuccio Bertone]
Però in prospettiva sia collezionistica (per un eventuale valore di vendita) che assicurativa (per un eventuale valore di risarcimento) una certificazione ufficiale Maserati può essere interessante.
Anche se sono convinto che una perizia di stima da parte di professionista assicurativo possa avere maggiore efficacia nel caso di sinistro.
Una certificazione come quella di Maserati Classiche ha valore legale laddove certifica l'autenticità di una vettura.
Ma non ha valore assicurativo, perché non indica il valore economico della vettura. Quindi per avere una perizia con valore assicurativo, è necessario farla fare da un perito assicurativo.
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Se un'automobile al primo sguardo manca di stupirmi, sono quasi certo che non sarà un'automobile di successo. [Nuccio Bertone]
A me pare che le certificazioni, se davvero rilasciate da persone competenti, potrebbero essere di grande utilità. Immaginiamo un ente che riesca a mettere nero su bianco ciò che un profano spera di trovare, e che spesso si rivela per lui un inganno, o una dura lezione da non dimenticare: per esempio originalità dei componenti e delle finiture, stato degli impianti, chilometraggio effettivo, storia della vettura ecc. È vero, ci sono persone che non sono nemmeno capaci di distinguere un volante originale da un orrore aftermarket raffazzonato in Cina; ma alcuni particolari necessitano di veri esperti. Bene, una certificazione del genere varrebbe forse anche più di 1500 euro. Il lavoro utile va pagato. Il problema è che il rigore in Italia è una parola vuota, il lavoro ben fatto un ricordo di generazioni passate e le certificazioni, spesso (anche se non sempre) una buffonata. Non conosco il caso particolare di questa certificazione, ma credo che, come per ogni cosa, se dovesse rivelarsi seria e utile, troverà persone disposte ad avvalersene. Maserati Biturbo di pincopallino o Maserati Quattroporte di Pavarotti, cambia poco.
Personalmente ho snobbato negli ultimi 20 anni certificazioni varie
Vabbè, ma ovvio! La certificazione è la miglior alleata del lampeggiante rosso della rivalutazione, criterio sacro, sempre più difficile da evitare in questo mondo di youngtimer ricercatissime.
Vorrei poter aggiungere qualche specifica. La mia fonte è l'Officina Campana di Modena, ove attualmente si trova la mia auto, in particolare il signor Campana in persona. Il valore economico che ho indicato è uguale per tutte le Maserati e, a quanto ho compreso dalle loro parole, allineato con quello di Ferrari.
Immagino che i controlli non siano eccessivamente rigorosi perché mi è stato dato l'ok dopo uno sguardo piuttosto veloce dell'automobile, senza nemmeno averla alzata su un ponte. Nel mio passato di appassionato di Porsche, ho contribuito alla costituzione del Registro Italiano 911 e 912 e, sempre nell'ambito di Porschemania, ho fatto il certficatore per i modelli transaxle: 924, 944, 928 e 968. Con le molte derivate da corsa. Ho studiato davvero tanto quei modelli che già conoscevo piuttosto bene - possedevo infatti una 924 ed una 928 S4 - e posso garantire che per ogni certficazione ci volevano almeno tre o quattro ore di due-tre persone. Al termine facevamo un "referto" nel quale elencavamo tutto quello che era difforme dall'originale e, ove possibile, qualche suggerimento per il ripristino. Ad un costo pressoché nullo per gli associati. Certo, noi non eravamo la casa madre, ma semplici appassionati (anche se poi qualcuno di noi fu - più o meno - assunto in Porsche, ma non è opportuno che faccia nomi). Non mi risulta che Maserati o Ferrari seguano un iter così lungo ed accurato e rilascino documentazioni così analitiche.
Beh.. nel lontano 2011 ottenni il certificato d'identità con "targa d'oro" per la mia amatissima e direi "banalissima" Fiat 500R.... fu restaurata in ogni dettaglio ed in seduta d'esame di certificazione i tecnici fecero davvero dei controlli "intimissimi" ed a mio avviso anche esagerati, verificando ogni dettaglio in ogni elemento; ci fu anche una discussione per la questione della colorazione del fondo vettura, che variava secondo l'anno di fabbricazione. Insomma molto pignoli ed esperti. Magari su modelli più rari avrebbero verificato meno informazioni per ignoranza. Fatto sta che oggi le certificazioni ASI sono molto rigorose anche per un più semplice CRS. Ne avevo fatto uno nel 2013... semplice. Ne ho chiesto uno all'inizio dell'anno per la mia auto ventennale e, per evitare anomalie che possiamo immaginare, è stato perfino richiesto, questo dopo l'invio delle foto e della documentazione, un video completo in presa diretta con la voce e la faccia del commissario di zona, senza mai interrompere le riprese e girando intorno e dentro la vettura, soffermandosi su alcuni dettagli... Non credo che vedere una vettura in due minuti sia sufficiente a garantire una facile certificazione, anche per un occhio esperto: bisogna andare nei dettagli.
Vorrei poter aggiungere qualche specifica. La mia fonte è l'Officina Campana di Modena, ove attualmente si trova la mia auto, in particolare il signor Campana in persona. Il valore economico che ho indicato è uguale per tutte le Maserati e, a quanto ho compreso dalle loro parole, allineato con quello di Ferrari.
Immagino che i controlli non siano eccessivamente rigorosi perché mi è stato dato l'ok dopo uno sguardo piuttosto veloce dell'automobile, senza nemmeno averla alzata su un ponte.
Ribadisco, soltanto per amor del vero, quanto già detto in precedenza.
Il costo della certificazione Maserati Classiche NON è uguale per tutti i modelli: per le Biturbo e derivate costa 1500 €, mentre per i modelli storici aspirati come Mistral o Khamsin costa più del doppio.
La certificazione di Maserati Classiche non ha nulla a che vedere con quella di Ferrari Classiche. Ferrari e Maserati fanno ormai parte di due gruppi diversi, e non hanno alcuna sinergia su queste attività. Il programma di certificazione di Maserati Classiche è stato creato ex-novo, secondo criteri propri, diversi da quelli di Ferrari. Il costo della certificazione di Ferrari Classiche, mediamente, è superiore.
La certificazione di Maserati Classiche è minuziosa e rigorosa. Non può essere eseguita in strutture esterne alla sede Maserati di Viale Ciro Menotti, e presuppone che l'auto sia lasciata lì in sede per svariati giorni, dove vengono effettuati numerosi e minuziosi controlli a tutti i livelli. Quella che è stata fatta sulla tua vettura è una pre-ispezione, per valutare preventivamente se l'auto può essere ammessa al programma di certificazione: è chiaro che se già a un breve sguardo si evidenziassero difformità rilevanti (come un motore di tipo sbagliato), la vettura non verrebbe ammessa, evitando di far spendere inutilmente dei soldi al proprietario.
La mia fonte: il responsabile di Maserati Classiche.
Chiunque può verificare quanto sto dicendo contattando direttamente Maserati Classiche all'email: maserati.classiche@maserati.com
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