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| piano industriale 18/22 | |
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+11Roberto Krav CRONet avvosaab Maurizio pilota54 giton Zoldher Max80 Pegaso MarcoG3200 15 partecipanti | |
Autore | Messaggio |
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MarcoG3200
Età : 57
| Titolo: piano industriale 18/22 Ven 1 Giu 2018 - 13:25 | |
| eccolo
https://it.motor1.com/news/243706/maserati-il-piano-industriale-2022/ | |
| | | Pegaso
Età : 48
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Ven 1 Giu 2018 - 21:46 | |
| La Alfieri è veramente stupenda. Non ho capito in cosa consisterebbe la cosiddetta UV. Né é citata la road map delle presentazioni dei modelli. Speriamo che questa lettera di intenti abbia un seguito effettivo | |
| | | Max80
Età : 44
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 2 Giu 2018 - 13:03 | |
| Si speriamo, già varie volte ha presentato piani industriali mirabolanti per poi fare ben poco di quanto promesso. Tutto sommato fin ora però a Maserati è andata bene, anche se ci sono timori per per Modena. | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 2 Giu 2018 - 14:28 | |
| Per mio conto sono felice che si abbandoni il diesel....che si sviluppi l'ibrido, ma non condividerei il "tutto elettrico".... Per l'Alfieri: bellissima ma qualcosa mi riporta ad un marchio tedesco, questione di visioni personali. | |
| | | giton
Età : 71
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 2 Giu 2018 - 19:39 | |
| Comanda il mercato, al di la' delle considerazioni tecniche ,le mode sono ignoranti , si deve fabbricare quello che la gente compera. | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 2 Giu 2018 - 20:45 | |
| Non sempre serve assecondare le mode, soprattutto se trattiamo "oggetti" che possono essere considerati di culto, di nicchia, di prestigio.... però quando si fanno i conti, tutti pensano al vile denaro. Io ad esempio non gradisco i SUV eppure tutti i marchi prestigiosi e sportivi hanno lavorato in tal senso....anche il tridente. | |
| | | pilota54 MODERATORE
Età : 70
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 17:23 | |
| - Pegaso ha scritto:
- La Alfieri è veramente stupenda. Non ho capito in cosa consisterebbe la cosiddetta UV. Né é citata la road map delle presentazioni dei modelli. Speriamo che questa lettera di intenti abbia un seguito effettivo
D-UV dovrebbe significare segmento D "Utility Vehicle". Insomma in parole semplici la "Levantina"....... | |
| | | pilota54 MODERATORE
Età : 70
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 17:36 | |
| Premesso che nella sua globalità a mio parere il Piano Industriale 2019-2022 (nel 2018 non ci saranno novità...) è deludente, soprattutto per il forte ridimensionamento di Fiat e la totale assenza di Abarth, Chrysler e Lancia, per quanto riguarda Maserati mi sembra che ci siano buone prospettive. Riepilogando ci saranno: a) Il Suv segmento D, ovvero la "Levantina" (D-UV) b) Erede Levante (anche BEV, ovvero Battery Electric Vehicle). Pare comunque "ibrida", non full electric. c) Erede Ghibli (anche BEV, ovvero Battery Electric Vehicle), probabilmente "ibrida". d) Quattroporte BEV (ovvero ibrida, probabilmente restyling del modello attuale). E-F) Erede GranTurismo-GranCabrio, che si chiamerà Alfieri, declinata appunto come coupè e come cabrio. In totale 1 modello completamente nuovo e 5 "rivisitazioni" di modelli attuali, forse completamente nuovi e anche con versioni ibride. 6 vetture in gamma. Questo il possibile aspetto generale della "Alfieri" che ripeto, non si affiancherà, su un piano inferiore, come in precedenza paventato, alle GranTurismo e GranCabrio, ma le sostituirà. Produzione stimata nel 2022: 100.000 vetture.
Ultima modifica di pilota54 il Dom 3 Giu 2018 - 19:06 - modificato 1 volta. | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 18:07 | |
| Beh vedo che FCA si muove tranquillo sui settori di "elite"....io però non digerisco la storia della morte annunciata di Lancia... Auto elettrica: non credo che sia possibile optare per il total-full electric su vetture di una certa "stazza" e prestigio, considerando le prestazioni attese e la percorribilità di un certo numero di km...infatti le batterie pesano molto e, salvo usare il composito per quasi tutta la scocca ed i pannelli delle automobili, l'autonomia e la potenza sono collegate proprio al trinomio celle-peso-energia sviluppata dall'accumulo. Dal mio punto di vista le vetture elettriche sarebbero da destinare al solo trasporto urbano (città metropolitane) per brevi tratti, con piccoli spazi occupati (vedi veicoli taglia smart)... Quindi così avrebbe un senso compiuto l'elettrico. Poi esiste anche l'opzione di una vettura "corsaiola" e leggera, diciamo per "vezzo"....per esempio tipo Lotus Elise....questa tipologia di autovettura la vedrei bene anche nell'uso full electric, per i giovani che vanno "a rimorchio"....ma sono congetture della domenica!!! | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 18:09 | |
| ah...l'Alfieri ha una linea molto fluente, bella, ma come ho già scritto in un post su altro argomento, mi ricorda una vettura tedesca di cui non lascio il riferimento marca-modello.... | |
| | | giton
Età : 71
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 19:05 | |
| Quasi tutte le recenti vetture sportive hanno preso spunto dalla granturismo Tesla jaguar persino mercedes ,anche se jaguar ha abbassato un pelino il livello di categoria ,quasi a livello peojeout. Le tedesche sembrano matriosche senza personalita' ma vendono,dovremmo imparare ad utilizzare le nostre bellezze invece di farci scopiazzare . I deutsche fanno le golf da 35 anni ,la ns alternativa era la fiat punto Ma da noi si legge questo.
La produzione della Punto terminerà ufficialmente ad agosto.
A partire da questa estate la fca metterà la parola fine a una lunga storia durata 25 anni. La decisione della grande casa automobilistica è dettata da ragioni principalmente economiche e di tendenza.
Attualmente, il mercato delle auto vede una netta prevalenza dei SUV, sempre più amati dagli automobilisti. Inoltre, il costo di progettazione e di produzione di questo genere di auto risulta poco vantaggioso per numerose case, a meno che i progetti non vengano condivisi tra aziende.
[size=48]Uno spiacevole addio, che fa tornare la mente al lontano 1993, anno di uscita della prima punto Una vettura comoda, versatile ed esteticamente molto apprezzata, che riuscì ad aggiudicarsi il primato di auto più venduta d’Europa, a scapito di prestigiose macchine come la Volkswagen Golf.[/size]
L’uscita della seconda serie, datata 1999, consolidò l’immagine della Punto come utilitaria per eccellenza. Una vettura poi rivisitata qualche anno dopo (nel 2004) e prodotta fino al 2010.
[size=48]Poco più tardi, nel 2005, fece il suo esordio la Grande Punto. Un auto prodotta ininterrottamente per tredici anni (con accorgimenti e restyling), che ha fatto innamorare gli automobilisti per le sue caratteristiche e le sue performance. È stata anche prodotta in versione Abarth, per gli amanti della velocità.[/size] [size=48]Insomma, un addio doloroso, che lascia un vuoto incolmabile nell’immaginario automobilistico nazionale e internazionale[/size] [size=48]E la golf nel frattempo resistera' altri 30 anni.[/size] [size=48]Speriamo che i nostri geni nazionali oltre alle utilitarie ,non facciano sparire anche prestigiose del tridente.[/size] [size=48]L'alfieri non e' ancora nata ,ma e' gia' vecchia ,se ne parla gia' da molto tempo .da noi si costruiscono castelli in aria con oggetti misteriosi,e si bruciano le realta'.[/size]
Ultima modifica di giton il Dom 3 Giu 2018 - 19:21 - modificato 3 volte. | |
| | | pilota54 MODERATORE
Età : 70
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 19:08 | |
| Qui però dobbiamo parlare di MASERATI. | |
| | | giton
Età : 71
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 19:14 | |
| Certo ma per descrivere un albero a volte e' necessario parlare della terra del clima e dell'aria.
Ultima modifica di giton il Dom 3 Giu 2018 - 19:23 - modificato 1 volta. | |
| | | pilota54 MODERATORE
Età : 70
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 19:22 | |
| Si, tranquillo, ok.
Al proposito da te sottolineato, L'ossatura del gruppo (cui appartiene, con ruolo numericamente significativo, MASERATI), sarà molto più "americana" che in passato, costituita da Jeep e RAM per la parte appunto americana (circa 2.7 milioni di veicoli stima 2018) e Alfa Romeo-Maserati (+ Ferrari tramite Exor) per la parte italiana (target 510.000 vetture, ovvero 400.000 + 100.000 + 10.000).
Insomma, muscoli americani e lusso italiano (+ Fiat LATAM* ovviamente), questo sarà il "messaggio" del futuro. Aveva ragione LCDM........
*Area Latino-americana. | |
| | | giton
Età : 71
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 19:31 | |
| Certamente ,e sparita' per questo la lancia y? Vettura venduta da decenni e ancora da podio nelle classifiche di vendita'. Chissa' il mondo cambia e il potere economico delle classi medie svanisce poco a poco ,si venderanno solo suv e supercar.? | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 22:44 | |
| - pilota54 ha scritto:
- Qui però dobbiamo parlare di MASERATI.
Si parla di Maserati, ma senza le altre vetture, di altri marchi..non avrebbe senso parlare della Maserati. Che poi oggi, anzi da trent'anni, i marchi italiani sono diventati ibridi....prima FIAT (italiana) ora non si sa più che cosa (multinazionale). Comunque il fatto di "bruciare" le vetture...lo ritengo più che reale. La Lancia fece uscire l'immagine ed il prototivo della nuova "fulvietta" (la Fulvia Coupè degli anni 2000)...una vettura con una bella personalità. Questa avrebbe rilanciato il marchio. Invece sappiamo come è finita.... Ecco il link per rinfrescare il ricordo: https://www.youtube.com/watch?v=JjivdoUlb1s | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Dom 3 Giu 2018 - 22:48 | |
| La moda dei SUV e delle supercar è dovuta ai media...non alla cultura automobilistica del vecchio continente... Ricordate la moda dei "Jeepponi" anni '90? Nei vicoli delle cittadine italiane, nelle campagne dove prima scorazzavano le R4 ed R6.... Poi c'è stato un ridimensionamento. Ora la svolta ecologica ma ci portano a guidare vetture che occupano più spazio di due vecchie utilitarie...mah!!!! | |
| | | Maurizio
Età : 62
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Lun 4 Giu 2018 - 14:43 | |
| Staremo a vedere. Intanto sparisce il nome 'Granturismo' | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Lun 4 Giu 2018 - 15:01 | |
| Non sempre ciò che viene è meglio...non sempre la tecnologia deve essere accolta ed apprezzata... esiste anche lo stile, la tradizione, la tecnologia coerente con le proprie origini. La Ducati va avanti col DESMO daglia anni '50....eppure la "regolazione" desmodromica potrebbe essere considerata da rinnovare e, quindi, sostituire... se pensate che altre case hanno usato e poi abbandonato quella tecnologia, mentre la Ducati ne ha fatto un simbolo... Una tecnologia della fine dell'800!!!! Questo è un esempio di coerenza e "distintività".... non sempre si deve inseguire la concorrenza e la moda, anzi, chi sceglie Ducati, insegue una moda "altra".... potrei fare molti altri esempi, vedi come in altri post del forum si è parlato del Wankel e della sua applicazione...sporadica e poi continuativa nel recente passato. Insomma, tutto è opinabile, ma i conti ed i soldi, quelli contano sempre di più!!!!!! più di tutto!!!! purtroppo... | |
| | | avvosaab
Età : 51
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 7:53 | |
| Io mi pongo in aperto contrasto con Marchionne, se da una parte è comprensibile che il CEO di un grande gruppo automobilistico metta a punto una strategia che soddisfi gli azionisti, non può dimenticare che in Italia l' industria dell'automobile è da sempre andate a braccetto con l'arte la tecnologia E perché no la storia. Uccidere la Lancia, ridimensionare la Fiat, in favore del comparto americano del gruppo, vuol dire eliminare damblè una parte consistente della storia del nostro paese. Per quanto riguarda poi l'ipotesi di un suv elettrico Maserati, basta vedere quello che sta facendo la Jaguar con la E-Pace, che tra parentesi A me non dispiace per nulla. Vero è che solo pochi anni fa il dottor Marchionne era solito profetizzare che il motore elettrico non avrebbe mai potuto soppiantare il motore termico (Basta vedere cosa diceva allorché parlava della 500 elettrica in vendita in USA). Per carità cambiare idea non è un disdoro ma l'uccisione mirata di una parte consistente del patrimonio culturale industriale e automobilistico italiano per me si. Diciamo forse che per quanto riguarda la Maserati, come peraltro anche la Ferrari, il comparto motoristico ha sempre avuto una grande importanza, Nel senso che probabilmente si perderebbe qualcosa (e forse anche di più di qualcosa) venendo meno il motore nell'accezione classica del termine, dove l'industria italiana soprattutto nel triangolo d'oro dell'Emilia, ha sempre saputo tirar fuori degli assoluti capolavori. Forse una Maserati senza un "motore a pistoni"sarebbe un po' meno Maserati, è la mia opinione ovviamente... | |
| | | CRONet
Età : 58
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 13:11 | |
| - Zoldher ha scritto:
- Auto elettrica: non credo che sia possibile optare per il total-full electric su vetture di una certa "stazza" e prestigio, considerando le prestazioni attese e la percorribilità di un certo numero di km...infatti le batterie pesano molto e, salvo usare il composito per quasi tutta la scocca ed i pannelli delle automobili, l'autonomia e la potenza sono collegate proprio al trinomio celle-peso-energia sviluppata dall'accumulo.
Dal mio punto di vista le vetture elettriche sarebbero da destinare al solo trasporto urbano (città metropolitane) per brevi tratti, con piccoli spazi occupati (vedi veicoli taglia smart)... Quindi così avrebbe un senso compiuto l'elettrico. Poi esiste anche l'opzione di una vettura "corsaiola" e leggera, diciamo per "vezzo"....per esempio tipo Lotus Elise....questa tipologia di autovettura la vedrei bene anche nell'uso full electric, per i giovani che vanno "a rimorchio"....ma sono congetture della domenica!!! Ciao Zoldher, mi permetto di entrare nella discussione solo per presentare un altro punto di vista per quanto riguardano le auto elettriche. Parto con una premessa: ho una Tesla Model S 75D da quasi un anno e con 18.000 km all'attivo. Sull'auto elettrica solo per la città non è altro che un tabú, quello di rimanere con batteria scarica. È del tutto comprensibile specialmente quando uno comincia a leggere qua e là da chi non possiede un'auto elettrica, ma ripeto il timore lo abbiamo (anch'io) avuto tutti. Per darti un'idea, abito nella Svizzera romanda e arrivare a Bologna con 2 cariche non è un problema. Ho girato un pò tutta la Svizzera nord e centro Italia e sono sempre arrivato a destinazione e rientrato anche a casa. Il problema dell'auto elettrica, se problema si può definire, è la ricarica. Ed è qui dove i costruttori tradizionali stanno mancando di brutto il punto, complice anche governi che non incentivano o obbligano ad aggiungere i punti di ricarica. Tesla qui ha fatto 13. Non ha aspettato niente e nessuno: si è creata la sua propria rete di ricarica che arriva fino a 120 kWh, pensa che le colonnine Enel e altre sono per la maggior parte 11 kWh e 22 kWh alcune anche a 50 kWh. Facciamo conto ora che prendo la Jaguar i-Pace. Molto bella, ma devo servirmi di colonnine di ricarica che sono potenti quanto quelle di Tesla. La i-Pace ha un batteria da 90 kWh, facciamo conto che arriviamo con 10% di energia e vogliamo partire con 80% ne abbiamo per circa 7 ore a 11 kWh, 3 1/2 a 22 kWh, 1 1/2 ore per la colonnina di 50 kWh. Con una Tesla ti saresti fermato circa 20/25 minuti. Una Maserati elettrica? Assolutamente d'accordo, va bene non ci sarà più il sound, ma ti dico che nel 0-100 la mia Tesla batte la mia Ghibli, poi la Ghibli la bastona in velocità finale. Guidare una Tesla in montagna è come guidare una moto, non sembra di salire, sembra che sei in discesa. Alcuni, paesi e cito Inghilterra e anche la lontana Argentina stanno obbligando le pompe di benzina ad equipaggiare colonnine per la ricarica. Un'altra cosa che ci tengo a dire, le nostre auto, tranne quando sono in lunghi viaggi, hanno tante ore di fermo al giorno, tempo che si può usare tranquillamente per caricare la batteria sia di notte a casa che per strada o in ufficio. Dico sempre ai miei collaboratori "l'impossibile chiede solo un po' più di tempo". Spero non aver annoiato con il messaggio :) | |
| | | Krav MODERATORE
Età : 60
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 15:43 | |
| Pensandoci, ad ora con le auto elettriche siamo a livello dei primi Motorola e Nokia nell'ambito della telefonia; molte cose sono cambiate, prima tra tutte l'autonomia e la dimensione delle batterie ad esempio. Se lo sviluppo delle auto elettriche andrà di pari passo, tra un po' di anni potrebbero avere un peso enormemente inferiore con tempi di ricarica ancor più ridotti, e chissà quali altre migliorie (magari sfruttare l'energia solare?) Mah, vedremo.
Il problema semmai è risolvere la questione, di cui si è spesso discusso, inerente l'odierna impossibilità di "caricare" un immenso parco macchine con le centrali elettriche in uso che non potrebbero certo erogare il quantitativo di energia necessario. Se dovessero riuscirci (magari senza fare centrali a carbone e con una politica di smaltimento delle batterie responsabile ed efficace) non credo ci saranno limiti allo sviluppo dell'auto elettrica, che ora come ora immagino sia l'unico futuro tangibile. ________________________________________ Nessuno può toglierti l'onore. Spetta a te non perderlo mai. | |
| | | CRONet
Età : 58
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 17:15 | |
| Guarda Giorgio c'è da leggere un annuncio fatto recentemente da un Ministro della Norvegia: ha detto che avrebbe bisogno di incrementare il 6% la produzione di energia elettrica se tutte le auto della Norvegia fossero elettriche. Io già con i miei pannelli solari carico la Tesla. Pensiamo anche che con quello che consuma un climatizzatore si può caricare, pur lentamente, un'auto. Quindi non lasciamoci influenzare da chi non vuole questo cambiamento. | |
| | | Krav MODERATORE
Età : 60
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 17:26 | |
| Per carità, non do adito a chi per partito preso (o meglio: per interesse) non vuole lo sviluppo dell'auto elettrica, di cui tra l'altro sono un estimatore. Temo però che il ministro norvegese possa essere ottimista, o perlomeno può essere che un paese con nemmeno 6 milioni di abitanti (e conseguente parco macchine in proporzione) abbia meno difficoltà di quanto ne potrebbe avere uno con 60 milioni come l'Italia, che non sono certo abbia (sempre in proporzione) altrettante risorse per ciò che concerne la produzione dell'energia. Ovviamente non posso dirmi un esperto, ma pareri ben più autorevoli del mio hanno manifestato in tal senso delle serie preoccupazioni. ________________________________________ Nessuno può toglierti l'onore. Spetta a te non perderlo mai. | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 17:39 | |
| Guardate che incrementare l'auto elettrica significa dover investire molto e molto ancora sulla questione carica elettrica, ricarica batteria e soprattutto sulla fabbricazione di batterie di nuova generazione. La Tesla è certamente all'avanguardia, ma vorrei capire quanto costa la sostituzione delle sue batterie esauste, quale rendimento di carica hanno con il passare degli anni, e quanto consumo elettrico totale accumula (come dire quanta benzina ha consumato una vettura nella sua vita): a quel punto si fa un bilancio energetico e consideriamo tutti i costi per le necessarie risorse di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (altrimenti non serve a molto l'elettrica), oltre alla problematica dello smaltimento e dell'alto inquinamento prodotto proprio in fabbricazione e recupero dell'esausto (delle batterie). Questa cosa non deve riguardare la singola vettura ma tutte le vetture elettriche che circoleranno assieme....cambia un sistema...cambia tutto. Credete che la bicicletta elettrica (pedalata assistita) sia innovativa ed ecologia, ma l'unica scelta ecologica in quel caso è la "bicicletta"...senza batteria. Si dirà che il sistema dei motori a combustione non è da meno...infatti io non penso che l'elettrico sia devastante e spiazzante, semplicemente credo che si debbano vedere tutti i fattori integrati, pensare alla diffusione ed a ciò che consegue in infrastrutture, produzione, smaltimento.... Mi sa che si tornerà alla scelta del nucleare...perchè la disponibilità e l'accumulo di energia non sono il pezzo forte, in fatto di perdite nei passaggi di trasformazione sappiamo cosa accade. Vedremo. Ci sono tanti studi e indicazioni in tal senso. Argomento affascinante! | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 17:49 | |
| L'ibrido potrà dirci sempre di più...l'idrogeno fa capolino senza che se ne parli tanto....l'elettrico, le celle a combustibile, il metano, la benzina, tutto può essere migliorato.... | |
| | | CRONet
Età : 58
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 18:45 | |
| Ottime domande, passiamo alle risposte.
La batteria Tesla non è un unico blocco ma 14 unità formate in totale migliaia (circa 5400 nella mia Model S) batterie tipo 18650. Tesla vanta più di 130 brevetti per le sue auto, molti di quelli su come gestisce la batteria, in particolare la temperatura che è la cosa più delicata. Le batterie Tesla perdono 1 a 2 percento il primo anno, poi il decadimento è molto lento. Il MIT - Massachusetts Institute of Technology pubblicò poco tempo fa uno studio nel quale le batterie Tesla perderebbero 20% della capacità di carica dopo aver fatto 840.000 km. E ci siamo con i numeri, perché a Modena c'è Gennaro, il tassista con la Model S che ha già fatto 340.000 perdendo 6% di autonomia.
Si parlava anche di peso delle batterie, anche se importante, viene compensato da una meccanica molto più semplice. Il motore trifase asincrono Tesla pesa 35 kg, non c'è un cambio perché solo abbiamo due ingranaggi per la demoltiplicazione con 2 semiassi.
Una Tesla consume 183 Watt per ogni chilometro percorso. Quindi con 1 kWh si percorrono 6 km. Un kW a casa in Svizzera pagato a tariffa piena (non quella notturna), costa 0,19 CHF (0,11 la notte) quindi possiamo già fare il primo calcolo: 1 km costano 3 centesimi di Franco Svizzero tradotto in Euro 2,5 centesimi.
Ora vediamo il discorso batteria Tesla: ha una garanzia di 8 anni senza limiti di chilometraggio - stessa cosa per i motori (ne ho 2 perché trazione integrale). Il motore della mia auto è stato collaudato al banco per una percorrenza di 1 milione di miglia, 1,6 milioni di km.
Se una batteria la si deve sostituire, ha una seconda vita: come accumulo statico con le Tesla PowerPack per utilizzo dai gestori di energia, vedasi il grande progetto fatto in Australia: https://electrek.co/2018/01/23/tesla-giant-battery-australia-1-million/
Sull'idrogeno, ottima questa cosa, peccato che per produrre idrogeno per percorrere 100 km bisogna utilizzare circa 40 kWh di energia elettrica quando una Tesla ne ha bisogno di 18 kWh. Bisogna trovare il modo di produrre idrogeno a non più di 20 kWh.
Vorrei anche scrivere sull'ibrido: è una via di mezzo, un "ponte psicologico" fra l'auto tutta a combustione e tutta elettrica: chi ha l'ibrido apprezza subito la diminuzione dei consumi nonché il silenzio ed elasticità ma ancora ha paura di rimanere a secco. Io ho fatto il salto senza il ponte :)
Per ultimo mi sento di dire, che capire un'auto come la Tesla è più facile per uno come me che lavora nell'informatica in particolare con il software, perché Tesla con il software ci fa divertire non poco, con gli aggiornamenti che arrivano ogni 3/4 settimane con migliori, e cose nuove.
Ho notato anche una cosa: i più giovani, nonché giovanissimi hanno più entusiasmo su quest'auto che le persone della mia età: lo vedo per strada, basta fermarsi in un centro commerciale per essere circondato di bambini e ragazzi a farmi tutte le domande. | |
| | | Zoldher
Età : 53
| Titolo: Re: piano industriale 18/22 Sab 9 Giu 2018 - 19:16 | |
| Ma la Tesla è a tutti gli effetti un'auto da apprezzare...poi è già un CULT dell'automobile sul nascere... Già il fatto che molti privati cittadini hanno trasformato le loro "vecchie" auto in elettriche (vedi sul web diverse Fiat 500 ed anche una Maserati Biturbo..) dimostra che non esiste un'avversione a prescindere sul tema elettrico. Ma io prima di dire che tutto va bene voglio capire gli effetti di una scelta definitiva. Molte cose scritte sono interessanti ed affascinanti, ma il problema di autonomia-risorse-produzione-inquinamento investe un'infinità di questioni collaterali. Da studente di ingegneria, anni fa, andai al Motor Show di Bologna, si pubblicizzava un auto ad aria compressa...si, aria compressa, costruita con materiali ecologici (canapa), non inquinante.....una carica di appena un euro garantiva una quantità enorme di km percorsi. Tutto svanì in pochi mesi...non si capì ancora quali cause nascosero gli sviluppi. l'ingegnere che portò il progetto era un personaggio attendibile, anche esperto di F1, ma i dubbi erano diversi, dal punto di vista termodinamico. In Francia alcune di queste vetture prototipo circolarono per un po'... Direte a che serve questo esempio? A nulla!! Mi sono ricordato di quella esperienza e ne ho parlato!!! Beh.... ad maiora | |
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| | | | piano industriale 18/22 | |
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