90 anni fa nasceva Alejandro de Tomaso

..io aspetto ancora il commento di Ammiraglio.. chi meglio di lui?

AntonioQuattroporte ha scritto:

Certo che fare Bologna Firenze con la strada dell'epoca e senza rispettare i limiti.. Quanto darei per per andare indietro nel tempo e poterlo fare anch'io..

Calcola che allora in autostrada non esistevano limiti di velocità, quindi ciò che ha fatto De Tomaso quel giorno era assolutamente legale

Claudio ha scritto:

Dario, il casello di uscita era Modena Sud.

Non è dato sapere se si sia fermato a fare il pieno lungo il percorso.

Non dimentichiamo inoltre che si trattava pur sempre di un ex-pilota, che all’epoca non aveva nemmeno 50 anni, quindi ancora nel pieno delle capacità di guida

Su AutoCapital si scrisse che AdT non volle mostrare il bagagliaio in quell'occasione, probabilmente per non far vedere un serbatoio maggiorato per l'evento.

Angelo ha scritto:

Bravo Claudio  
Un gran bell'articolo che meriterebbe la pubblicazione sulla carta stampata.

Eccola, anche se non è carta stampata...

http://www.corsanews.it/index.php/auto-storiche/19526-90-anni-fa-nasceva-alejandro-de-tomaso.html

Fatto.
Grazie mille: http://www.autopiste.info

Se vuoi leggerlo trovi anche una breve storia dei tre modelli 'slot' di auto De Tomaso.

Scusate ma ho un periodo un po' tirato.
Stasera un commento lo farò.

..ottima divulgazione...giusto seminare!

Grazie Claudio per la nota storica ricca di dettagli. 
Leggevo su Wikipedia in spagnolo e scopro che collaborò alla fondazione del giornale Clarin e suo padre fu ministro della nazione in Argentina. Sua madre era discendente del vicerè Cevallos. A 20 anni amministrava le proprietà di famiglia.

La prima volta che vidi Alejandro De Tomaso fu un sabato mattina nel novembre del 1987, quando venni chiamato per fare un test pratico in ufficio tecnico per un eventuale assunzione in Maserati.
Quella mattina mi presentai alla De Tomaso in via Virgilio verso le 8.00 e la prova pratica consisteva nel rilevare e disegnare nelle varie viste e sezioni un albero motore monocilindrico di una Benelli. Considerate che all'epoca si utilizzava il tecnigrafo.
A seguirmi durante la prova fu un certo Ghidoni Valter. Pensate che ancora oggi in occasioni di cene con ex colleghi ci vediamo.
All'epoca Ghidoni era il responsabile della progettazione motori. Lui ha progettato i motori 2.500/2.800, il 6 valvole e il motore 8 cilindri 3.200 della Shamal.
Durante la prova sento entrare in ufficio una persona che gentilmente mi saluta dandomi del buongiorno. Io in quel momento ignoravo chi fosse, ma quando si mise a parlare con Ghidoni di problematiche di lavoro ho sentito che  Ghidoni lo chiamava Signor De Tomaso.
A un certo punto De Tomaso chiese a Ghidoni chi fossi e gli spiegò che ero uno dei tanti per la prova d'assunzione. Morale della favola nel febbraio del 1988 venni assunto in ufficio tecnico e affiancato a Benassi Saverio che era il responsabile della meccanica fredda (sospensioni-trasmissione-cambio-differenziale).
Da qui fino a maggio 1997 ho lavorato in Maserati avendo modo di conoscere la gestione di A.D.T. e FIAT con l'ingegner Alzati.
De Tomaso era spesso in ufficio tecnico perché era lui di persona che vagliava qualsiasi cosa, dai nuovi progetti, fino alle modifiche anche le più insignificanti (come sostituire una rondella in distinta base). Pensate che le modifiche o le distinte basi di produzione venivano firmate da lui personalmente. Questo perché non si fidava di nessuno e aveva paura che si potesse sostituire i fogli. Dunque una sua firma sui documenti provavano l'originalità del documento.
De Tomaso era una persona autoritaria e determinata e se si metteva in testa un' idea non c'era modo di convincerlo a cambiare strada. Una volta durante il periodo estivo venne fuori un problema sui motori della spyder che praticamente si surriscaldavano e capitava che le guarnizioni delle teste perdevano. La soluzione era a portata di mano, bastava montare in produzione una valvola termostatica che aprisse a 70° invece di di 90°.
Fatta la proposta a De Tomaso si rifiutò e se qualche d'uno di nascosto avesse fatto la modifica sarebbe stato licenziato. La sua soluzione fu………..chi possiede una spyder la lasci in garage e usi una caxxo di BMW…. Io personalmente ho preso dei cazziatoni da lui.
Quando abbiamo fatto la nuova sospensione anteriore per la Ghibli ho preso una lettera di richiamo perché feci lavorare alle macchine utensili i prototipi dei nuovi bracci sospensione, senza avvertirlo. NON mi sarei mai permesso, ma dato che De Tomaso era via e non sarebbe rientrato prima di due giorni, volevo anticipare i tempi per avere i pezzi il prima possibile da montare sul muletto e fare le prove su strada. Questa mossa mi è costata una lettera di richiamo fatta fare da lui personalmente e ho dovuto rispondere con uno scritto le mie giustificazioni in merito. Per di più questo scritto l'ho dovuto leggere davanti a lui nel suo ufficio. Era superstizioso, dunque di martedì e venerdì NON firmava mai nessun documento, anche se erano cose urgentissime.
Spero di aver dato un' idea del personaggio che era. Mi fermo qui, altrimenti vi annoiate anche se avrei vari aneddoti da raccontare. Molti di voi li conoscono già, perché raccontati durante i nostri raduni.
Una cosa che odiava…...NON voleva vedere lime in giro nei vari reparti di montaggio perché i pezzi da montare non avevano bisogno di essere sbavati e non voleva che gli operai perdessero tempo in queste c******. A mio avviso è stato un errore grave che sicuramente ha portato problematiche sui motori.
N.B. chiedo scusa se ho scritto qualche strafalcione di grammatica….

Guardati questo video interessante sulla storia di Alejandro De Tomaso….

https://www.youtube.com/watch?v=CduHpBqEf94&list=FLm7ISdGAfVjcMTVLltlgGsw

Marco,scusa ma poi come si risolse il problema sulle testate dello spyder?

Che in officina montavano la valvola termostatica da 70°

Ammiraglio...sei un testimone diretto...qualsiasi cosa scritta da te è interessante!
Non ci annoiamo di leggere aneddoti o tue personali opinioni....
Magari ADT aveva la cultura "padronale" di imprenditore che non delega, ma probabilmente ciò derivava da una sua competenza acquisita in ambito tecnico e generale, che lo portava ad essere rigido..
Non ha mai accettato consigli?
Per la scaramanzia.... molto latino, argentino e italiano, no?? 

Grande personaggio comunque al di la delle superstizioni e la totale sfiducia nel prossimo.
Bravo ammiraglio racconta..
Gli imprenditori i grandi impresari ,grandi lavoratori un po' egoisti presuntuosi  padroni..erano un po' tutti cosi' anche io ho conosciuto uno grande nel suo settore ..,sopensioni..,faceva le stesse cose,alcune le ho imparate anch"io,,ma non le sutomobili,per quelle si doveva essere pazzi e sognatori.

Chiedo scusa - il mio messaggio precedente era un messaggio privato per Claudio, che mi ha dato il permesso di pubblicare sul mio sito quanto da lui scritto su Corsa News.
Me ne sono accorto solo ora, ed è troppo tardi per cancellarlo. Se un amministratore volesse toglierlo...
Grazie

Ammiraglio  racconta un pò di aneddoti invece, perchè le altre solite info "istituzionali" sono sempre le stesse che girano.
Bisognerebbe farci un libro con le testimonianze dirette

Già sarebbe bello.

Zoldher ha scritto:

Ammiraglio...sei un testimone diretto...qualsiasi cosa scritta da te è interessante!
Non ci annoiamo di leggere aneddoti o tue personali opinioni...

Straquoto!
Da quello che ho sentito, che ho letto e ho visto sulle Maserati dell'era DeTomaso il non delegare era una forma di tigna, di imposizione a prescindere perchè è il Capo, altro che "competenza acquisita in ambito tecnico". Anzi, se avesse ascoltato le indicazioni dei suoi tecnici tante magagne sarebbero state evitate o prontamente risolte. Un buon imprenditore è colui che sa valorizzare (alias spremere) le competenze dei suoi tecnici, no sostituirsi ad essi. Nell'aneddoto di ammiraglio, quale sarebbe stato il danno all'azienda di aver anticipato una lavorazione?? Gli ha fatto la lettera solo per "stroncargli" lo spirito d'iniziativa ... robe de matt!!

Vero Angelo. Posso assicurare che ci sono capi che non fanno muovere foglia senza il loro vaglio, che abbiano competenza o meno, ed accade in ogni ambito, dall'aziende privata manifatturiere alla pubblica in campo amministrativo. Dipende dalle persone e da come esercitano il "potere", il comando. 
Però De Tomaso era necessariamente in qualche modo "competente" del settore auto, in generale: questo è un fatto testimoniato dalla sua storia e...credo che questo non possa essere negato. 
Che poi le sue scelte non fossero sempre dettate dalla logica, anche questo è un fatto!   
Invece sarebbe bello da capire, per esempio con il contributo di Ammiraglio, come scegliesse, in Maserati, i responsabili dei reparti e della progettazione...oppure sapere come "trattasse" i designer ed il responsabile del "centro stile" Maserati....
Di certo Ammiraglio saprà dirci anche cose che gli sono state raccontate dai dipendenti presenti in Maserati ancor prima che venisse assunto...

Al nostro raduno a Mandello del Lario, in occasione del 90° della Moto Guzzi, parlammo con alcuni ex dipendenti che ora si occupano del museo della casa: i ricordi che riguardavano ADT non erano entusiastici.
A Mandello venivano realizzate le canne cilindro al Nigusil (brevetto Guzzi) della Biturbo.
Queste canne avevano assicurato la proverbiale robustezza dei motori motociclistici ma anche delle nostre beneamate vetture.

Bravo Renato ad averlo ricordato.
Vedete i risultati della cocciutaggine?? La Maserati dell'era DeTomaso adottava canne cilindro speciali e non montava una "ignorante" barra antirollio al posteriore dal costo industriale di 1000 lire

De Tomaso era fatto così..
Anche la storia della barra antirollio è incredibile. Mai montata al posteriore.
Introdotta solo sulla Ghibli.....mah.
Dalla Ghibli MY94 in poi è subentrata l'era Fiat. Qui le cose sono cambiate drasticamente.
In ufficio tecnico venne inserita la figura del direttore tecnico (ing. Caliri) che prendeva ordini direttamente da Alzati. Prima il direttore tecnico era ADT.

ammiraglio66 ha scritto:

Una cosa che odiava…...NON voleva vedere lime in giro nei vari reparti di montaggio perché i pezzi da montare non avevano bisogno di essere sbavati e non voleva che gli operai perdessero tempo in queste c******. A mio avviso è stato un errore grave che sicuramente ha portato problematiche sui motori.

Questa cosa me la raccontò un ex tecnico Maserati, che si scontrò molte volte con ADT, litigando pesantemente.
Infatti molti dei motori Biturbo rotti, ebbero come causa dell'avaria l'ostruzione dei condotti di lubrificazione da parte di bave metalliche staccatesi dalle fusioni. Una cosa veramente demenziale. ADT non era molto preparato tecnicamente, anche se si faceva il viaggio di esserlo. Se solo avesse avuto un po' di umiltà e meno arroganza, la Biturbo sarebbe stata un'auto eccezionale.

E tutte le sue aziende starebbero ancora prosperando, dopo di lui.

Questa è la condizione recente dello status quo relativo al mondo De Tomaso dopo il fallimento che dovrebbe risalire al 2012 (automobilisticamente parlando - Auto Modena - Ideal Team - De Tomaso Automobili S.p.A. - Rossignolo ecc. ed i "cinesi"..) dalle parole di Santiago De Tomaso....con riferimento al 2015 :

https://www.youtube.com/watch?v=fgXzy5USWg4

Questo articolo con video, invece, risale al marzo 2015:

http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2015/03/20/news/de-tomaso-capannoni-abbandonati-e-rifiuti-1.11083338

Infine il più recente reportage del giugno 2017:

http://www.modenatoday.it/dalla-rete/luoghi-abbandonati-foto-de-tomaso-modena-2017.html

Complimenti a Claudio per il bell'articolo iniziale ; e a molti interventi veramente interessanti (fra i quali quelli di Ammiraglio  ).
La mia è una riflessione (domanda) magari stupida o anche ingenua, ma che mi sa tanto di una classica "occasione mancata" da parta di qualche imprenditore italiano o qualche vertice FCA:
Se non sbaglio ho letto che i "diritti di uso" del marchio De Tomaso li ha rilevati la solita società asiatica per una "bazzeccola" (imprenditorialmente parlando) tipo uno o due milioni di euro, a fronte di una valutazione ben superiore.
Ma perchè cavolo non lo ha fatto una ditta italiana???? Non serviva subito correre a costruire auto; creavi una linea di merchandising (v. es Tonino Lamborghini), in un mondo globale con internet store et similae rientravi dell'investimento in breve! E i diritti d'uso del marchio restavano in Italia....
Vabbeh lo so sono un sognatore; passo e chiudo.

Emmegi condivido il tuo ragionamento.
È stata un' occasione mancata per i nostri imprenditori Italiani.

Ecco una foto dell'autografo originale di ADT ritagliata da una vecchia distinta base.
Ho voluto conservare anche quella del mio capo che avevo quando sono entrato in Maserati, Benassi Saverio.
Una brava persona. Lui è stato un vero maestro del lavoro e di vita.