Addio a Ennio Ascari, "papà" del motore Biturbo

E' giunta la triste notizia che, già da qualche settimana, si è spento a Formigine in provincia di Modena, Ennio Ascari, il tecnico che ha progettato il motore V6 Biturbo.

Nato nel 1935, in Maserati dagli anni '50, ha collaborato alla realizzazione di diversi motori Maserati.

Alla fine degli anni '70, era stato incaricato da De Tomaso di disegnare un nuovo motore due litri: nacque così il V6 Biturbo, che, a differenza di quello che alcuni pensano, non aveva alcuna discendenza dal V6 Merak, ma era un motore totalmente inedito, che Ascari ha progettato partendo da zero, come lui stesso ha ribadito più volte.

E' stato però il suo ultimo progetto in Maserati, in quanto, appena terminatolo, abbandonò la casa del Tridente per approdare alla Ferrari, dove ha collaborato alla progettazione dei motori di Formula 1 degli anni '80.

Personalmente ho avuto il piacere di conoscerlo e intervistarlo nel 2017, persona davvero garbata, affabile ed umile. Negli ultimi anni le sue condizioni di salute erano peggiorate, tanto che aveva dovuto declinare a malincuore l'invito a partecipare al 40° Anniversario Biturbo.

l'ennesimo pezzo di storia di queste auto che se ne va... 

Riposi in pace

Proprio questa mattina avevo riletto la tua intervista a Ennio Ascari, sul tuo libro, che sto riprendendo in un momento di maggior tempo libero. Il racconto del suo ruolo nel progetto, dall'idea di adottare la sovralimentazione sul motore Biturbo; alle divergenze con De Tomaso - fra l'altro - sull'idea di adottare il carburatore su un motore sovralimentato, e sulla necessità dell'intercooler; fino alla delusione di Ascari per la mancata promozione rendono benissimo l'importanza del personaggio in questa storia...
Dispiace...

P.s. poco dopo, nel libro, si racconta anche del parere - anch'esso negativo - di Cozza circa l'adozione del carburatore sulle Biturbo... Nessuno lo voleva, a parte De Tomaso.
Argomento fonte di gioia e dolore per chi ha una 420, come me, che monta il carburatore più problematico di tutti i problematici carburatori... ma la questione fa parte della storia del modello, e mi fa piacere che sia stata discussa anche da Ennio Ascari.

Non ho mai avuto il piacere di conoscerlo di persona, ma ho sentito spesso parlare di lui.
RIP.

Riccardo.420 ha scritto:

P.s. poco dopo, nel libro, si racconta anche del parere - anch'esso negativo - di Cozza circa l'adozione del carburatore sulle Biturbo... Nessuno lo voleva, a parte De Tomaso.
Argomento fonte di gioia e dolore per chi ha una 420, come me, che monta il carburatore più problematico di tutti i problematici carburatori... ma la questione fa parte della storia del modello, e mi fa piacere che sia stata discussa anche da Ennio Ascari.

Nessun progettista sano di mente approverebbe la scelta di un carburatore affogato dentro un plenum su una potente auto sovralimentata. Una scelta che definire infelice è un eufemismo.

Tuttavia, oggi che ne faccio un utilizzo sporadico e prettamente ludico, adoro guidare la mia Biturbo S e sentire il suo rombo borbottante, e tra me e me penso che, oggi, non la cambierei con un modello a iniezione.

Certo, anche io, forse perché non sono sano di mente, preferisco il carburatore.

Un altro pezzo di storia che ci lascia.
RIP.

Già...... ormai dei veri protagonisti dell'epoca ADT ne rimangono pochi.