Come è nata la vostra passione per le Maserati?

Ormai in questo forum si è discusso penso di tutto il discutibile, e l'innamoramento verso il marchio Maserati è qualcosa di cui talvolta si legge nelle presentazioni che molti di noi fanno quando si presentano.

Pensavo sarebbe curioso raccogliere qui tutte le esperienze, anche perché spesso immagino saranno legate al classico caso del "papà dell'amico che torna a casa con una Merak" o del "ne abbiamo sempre avute in famiglia".

Personalmente, pur essendo appassionato e a quanto dicono i parenti anche intenditore di auto sin dal passeggino, durante l'era Biturbo delle Maserati sapevo ben poco... finché un giorno, nel 1999/2000, si presenta a casa nostra per pranzo l'avvocato di famiglia, con una fiammante 3200GT. Lì nacque l'amore, e appena se ne andò... il rimpianto di non aver avuto la prontezza di chiedergli di fare un giro su quell'auto meravigliosa. Rimpianto che sono riuscito a "mettere a tacere" solo una decina di anni dopo, in occasione di uno dei primi raduni.

Successivamente uscì la Quattroporte V, con disperatissimi e soprattutto invani tentativi di convincere qualsiasi membro della famiglia a prendere un'auto "grossa, vistosa e che non ci starà mai in garage"... ed infine, il primo giro da passeggero a 16 anni sulla GranTurismo, appena uscita nella meravigliosa versione "S". E lì la scimmia, già fortissima, ho capito non se ne sarebbe mai più andata

Ora tocca a voi

(Aggiungo una foto che c'entra poco a scopo puramente "politico", per non farmi mandare a quel paese dai soliti Boss, BigFoot & compagnia grugnente   )

Caro fritz, diciamo che l'idea mi è venuta in mente assolutamente per caso. Avevo dei soldi da sperperare, e a furia di guardare gli annunci dell'usato avevo trovato dalle mie parti, dopo scrematura, una 2.24 di serie (auto che pare non possieda nessuno dei forumisti) di proprietà di un venditore d'auto, ferma da un paio d'anni, ma in buone condizioni.

Per fortuna ho temporeggiato, l'auto è stata venduta, mi sono un po' lasciato andare e poi, rimessomi a cercare, ho trovato la Racing 8-)

Rispetto più che amore per una macchina come questa.

Visto che a me le macchine di solito non me le fa provare nessuno, sono andato a vederla (era in un concessionario) e sì e no sono riuscito a guidarla in parcheggio, dopo che il proprietario mi ha fatto fare un giro come passeggero, guidando con una mano, cambiando marcia con un'altra mano, rispondendo al telefono tenuto nell'altra mano, su per una serie di stradine degne di una Lancia Stratos, non di una Maserati biturbo.

E la cosa mi ha impressionato senz'altro, pur non avendo metri di paragone. Avercela avuta, una Stratos per fare il paragone.

Al di là della marca o del blasone, l'ho presa perchè aveva potenza da vendere, i sedili sembravano fatti su misura per me, e se devi far manovra puoi girare la testa e vedere in tutte le direzioni senza problemi.

Gli interni poi, una cosa incredibile. Pelle robusta dappertutto, una cosa mai vista, su nessuna altra auto, neanche adesso. Di recente non faccio altro che farli vedere agli astanti commentando che sarà colpa di quella pelle di qualità, che sembra quasi nuova dopo 22 anni, se la Maserati stava per andare fallita.

La ragione per cui l'ho presa? Da figlio degli anni Settanta, l'amore per le belle auto, il desiderio di possedere un oggetto unico, e la voglia di possedere un'auto potente, ma a questo punto ti rigiro la domanda: ma alle persone più giovani, come fa a venire la voglia di auto, visto che si dice che pensino solo all'elettronica e all'informatica e vedano le auto come semplici oggetti per andare da A a B e non come pezzi di ingegno dell'uomo o semplici capolavori degni di essere parcheggiati, ogni tanto, in un museo prestigioso?

Successe a metà anni '80. Avevo 13 anni quando mio padre comprò l'Alfa 75 che era appena stata presentata. La portò dall'elettrauto a montare l'autoradio e io lo accompagnavo.
Nel capannone c'erano alcune auto che non avevo mai visto prima, molto ma molto attraenti.

Un paio di queste avevano sulle fiancate una "f" con una corona sopra e sullo scudo di coda era scritto "Fiat 130 3200" e 2 scarichi paralleli dall'andamento ondulato.

Sulla coda di un'altra auto grigia con condolini neri c'era scritto "detomaso" e "pantera", con ben 4 scariconi dritti rivolti verso l'alto.

In fondo al capannone c'era l'auto più bella. Era argento, con una linea sinuosissima, sexy, bassissima. Dentro era blu, con sedili a quadretti. Stranissimo per me il cofano posteriore piatto zeppo di feritoie. Sulla coda la scritta in corsivo "maserati merak gt" e 4 scarichi ad alzo 0.

Incuriosito da queste strane vetture cominciai a documentarmi su tutte le riviste che trovavo, con particolare trasporto verso le marche con un tridente sul muso, come la bella macchina vista dall'elettrauto, e quelle col marchio rotondo con una croce rossa e un serpente verde, come la 75 di mio papà.

Che belle storie ragazzi :)

Per me fu un uggiosa domenica mattina. Ero molto piccolo ma il ricordo è ancora preciso. Andai in una località qui vicina con un amico di papà, l'auto era una coupé della serie biturbo, credo si trattasse di una 228i. Ricordo bene le tre porte, la pelle/alcantara beige e la radica. Giunti a destinazione, al momento di tornare mio padre chiede al suo amico - che stava facendo rifornimento - "me la fai provare"? Il suo amico non fece in tempo a dare una risposta negativa che mio padre era già seduto al volante.

Tra l'esuberanza in autostrada, all'uscita dell'autostrada, presa allegramente, facemmo un testacoda. Mentre qualche utente si fermò per chiedere se stavamo bene, come prima cosa mio padre si girò e mi disse "non dire niente alla mamma".

Non lo sa ancora oggi

Fu subito amore. Dopo tanti anni e studi, il giorno del mio 28. compleanno andai a riservare uno dei miei tanti sogni, la Quattroporte 3.2 evoluzione manuale.

Che storie fantastiche

io e la mia abitavamo nel bellunese quando ero piccolo, avevamo comperato come utilitaria una Austin Metro (la macchina grande era una Alfetta essendo mio papà stato alfista fino all'osso) in un concessionario di Belluno...Questo concessionario aveva in concessione anche vendita e assistenza Gruppo Leyland, Innocenti e Maserati quindi quando portammo la Metro a fare il primo tagliando mi imbattei in una fila di una trentina Maserati Biturbo nuove di pacca stoccate nel capannone dell'officina...beh...come nei cartoni animati mi crollò la mandibola dall'estasi.
Mio papà era disinteressato (macchine troppo grosse, assistenza lontana, a quel tempo fare 60 Km era un viaggio) mia mamma era accecata come me dal lusso degli interni Missoni.
Alcune vennero accese e la sinfonia del biturbo riecheggia ancora nelle mie orecchie...da allora il tarlo del tridente mi turba costantemente...

Semplicemente da bambino dicevo che belle...(parliamo degli anni della biturbo)... ora ho una 430i del 1988 che piano piano farò tornare bellissima... e io tornerò bambino...l

Fatto un giro su una Quattroporte alla tenera età di 12 anni e da li fu amore …

La mia passione per le maserati....
Bhè inizierei dalla mia passione per le auto in generale fin da bambino... sapevo riconoscere qualsiasi auto solo dal suo rombo, o dalla forma dei suoi fanali... figlio di un ricambista di auto, ed intenditore di auto.... Sono stato svezzato con Fiat 124 Sport coupè, Alfetta 2000, e Thema turbo SW, e di auto dall'età che ho cominciato a leggere ho iniziato a leggere vecchie riviste di auto in famiglia.
L'amore per le maserati, è nato perchè un caro amico di mio padre all'epoca che io avevo una 15 d'anni, ne aveva 3.... una 420 per uso quotidiano, una 222 per la domenica, e la 2.24v più sportiva. Da quando vidi la 2.24v la prima volta fu amore a prima vista... la trovavo provocante, ignorante, ed elegante e lussuosa allo stesso tempo... e da li mi sono ripromesso di averne una. E così fu, all'età di 21 anni comprai la mia prima maserati.... ma già quando riuscii a comprarla, ormai ero documentato, ed avevo già provato una ghibli... e sapevo già che era il mio futuro obbiettivo!

la mia passione per le maserati ebbe inizio davvero da piccolo..mio padre acquisto nel lontano '86 un 420 missoni a carburatori e poi in seguito una 420i..ed io da bambino ero davvero affascinato dalla eleganza di queste auto e cominciai ad impararare i modelli ed a riconoscerli..non mancavo occasione per andare con lui in officina della concessionaria maserati qui a sondrio e quando capitava rientavo sempre con qualche "regalino"...fosse magliettina,portachiavi o depliant !!ricordo la prima volta che vidi nel salone la all' epoca "nuova" 424v...nera se non ricordo male e bellissima e aggressiva con quell'aspetto...fu l'ennesima riprova dell'amore per quelle auto..e pensai vorrei un giorno guidarle..

Tutto incomincio verso i 13 anni quando vivevo fuori Roma in una strada di campagna industrializzata senza uscits. Mi divertivo ad andare su e giu'col motorino o con la bicicletta a correre come un pazzo. Il massimo della trasgressione era arrivare all'imbocco di una consolare dive sfrecciavano auto e Tir. Qui c'era uno Snack Bar dove facevo le soste e mi piaceva osservare le auto parcheggiate. Un bel giorno vidi difronte al bar,quindi all`altra parte un incidente dove una macchina era uscita di strada andando in un fossato. Ed e`li che vidi la mia prima Maserati, si trattava della Quattroporte, la stessa che aveva il presidente Pertini. Era enorme color marrone chiaro con gli interni in pelle color cuoio e radica. Rimasi a bocca aperta, cercai di conservare alcuni frammenti dei cerchioni in lega che si erano rotti al contatto con il cordolo della strada. Era molto elegante allo stesso tempo quei due scarichi cromati posteriori lasciavano intendere che sotto al cofano c'era un motore con tanti cavalli. Ma l'amore per questo marchio non tardo'ad arrivare quando qualche anno dopo vidi la prima Biturbo verde acqua marina e fu un colpo di fulmine che dura fino ad oggi e che non passera` mai.

C'era una volta,
era la fine degli gli anni 70, ricordo che cambiavo auto ogni sei mesi, perché vicino all'ufficio dove lavoravo c'era un "famoso" venditore di auto "particolari"; da lui compravo sottocosto e rivendevo poi a prezzo di mercato dell'usato.
La voglia era di provarle tutte e ne ho guidate davvero tante e siamo arrivati alla primavera del 88 quel giorno….entro dal mio ultimo cliente e gli consegno la mia 320i e nella sua officina, tra Osella PA e Shevron vedo Lei La biturbo prima serie, grigio antracite e black smoky quarz, con l'alettone posteriore della 222 in tinta. Colpo di fulmine e acquisto e poi…ancora, ancora e vissero felici e mi verrebbe da dire contenti, ma di questi tempi direi, speriamo che sopravviviamo.

Beh facile... ho lavorato per questo marchio......impossibile non innamorarsi.

Premesso che non sono ancora possessore di una Maserati ma che in questo periodo sono determinato a trovare finalmente
una Biturbo o dirette discendenti (222 - 224) decente, più che passione posso citare un ricordo da motociclista che mi impressionò:
primavera 1984, io diciottenne in sella alla mia Yamaha rd 350 lc due tempi nuova fiammante capito, in una strada stretta sulle alture di Genova, dietro
ad una maserati biturbo prima serie blu. Appena il tizio mi vede negli specchietti evidentemente riconosce la sibilante bicilindrica
nipponica (59 cv per 155 kg - 400 metri in 13 sec) e comincia a dare una bella sgroppata al sei cilindri biturbo.
Ricordo che, specie all'uscita dalle curve, riuscivo a fatica a non perdere terreno, insomma anche se la strada lo avesse consentito non credo sarei riuscito a passarlo.
Una fatto strano, poichè tale moto si beveva le varie golf gti o altre sportivette dell'epoca.
Quella breve sfida mi è rimasta impressa, ancora oggi ne ho un ricordo vivido, mi stupì come una macchina così elegante potesse essere così "cattiva"; tornai a casa e appena vidi mio fratello maggiore gli dissi:"oggi ho beccato un maserati biturbo, ma quanto ca....o va???".

ehehehe io ricordo che con la 2.24v, davo via al Ducati Monster 600 di un amico.... senza problemi!

Acquistata da mio padre usata nel 1987, la Biturbo 1 serie del 1983 è la macchina con cui ho fatto scuola guida da privatista.
Bella e dannata ha lasciato sicuramente un segno indelebile per il modello e il marchio.
Nel al MotorShow di Bologna 1993 rimasi affascinato dalla Ghibli e per anni è rimasto il mio sogno nel cassetto.
Nel 1994 mio padre decide di dare via la Biturbo, ma dopo qualche anno sente il bisogno di prenderne un altra. Inizialmente punto per fargli prendere una Ghibli, ma poi su Autosupermarket troviamo nel 1999 l'inserzione per la Spyder MY92 con soli 18.000km.
L'andiamo a vedere e l'affare è fatto.
Sposo con la Spyderina e confesso di averla usata nei primi anni più di mio padre, ma la voglia di Ghibli rimane.
Nel 2001 comincio per gioco a cercare la fantomatica Ghibli e dopo aver girato in lungo e largo per l'Italia, trovo finalmente la mia GT.
La voglia sarebbe di affiancarle qualcos'altro ma la situazione al momento......
Che dire ........come dice Cozza, è una malattia che se si prende difficilmente lascia scampo.

è partito tutto dalla Biturbo 425 appartenuta a mio nonno, ancora in famiglia...
Da lì una passione grande....
Ho comprato una Biturbo SI Black e ho trasmesso la mia passione ad altri amici...

Io passai lunghe serate davanti all'Autosport in adorazione dei mostruosi motori in esposizione, poi un sabato mattina passó sulla via Emilia una stupenda Ghibli blu e...fu un colpo di fulmine !
Al momento però stavo giusto comprando casa e la scelta fu sofferta, ma prima il mattone....
Poi però il tarlo rimase lí, e dopo qualche anno divenne ingovernabile e fu il fattaccio.
Del resto, dopo una quarantina di auto era ora di calmarsi un po'...!

GhibliKs ha scritto:

ehehehe io ricordo che con la 2.24v, davo via al Ducati Monster 600 di un amico.... senza problemi!

La Ducati però aveva ambedue le gomme sgonfie, questo non l'hai detto! 

Le leggende familiari raccontano che dal passeggino riconoscessi i modelli delle auto coperte dai teli nei concessionari.

Quando avevo quattro anni, mio padre fu uno dei primi italiani ad acquistare una Biturbo. Da allora ne cambiò diverse. Ho passato l'infanzia e l'adolescenza su queste auto, e questo significava non solo viaggiarci, ma anche frequentare varie officine e concessionarie, in città come in vacanza.

Con quelle auto si vivevano avventure indelebili, nel bene e nel male, a volte al limite del grottesco. Normale che abbiano lasciato un segno.

Una buona parte del merito (o della colpa, a seconda dei punti di vista), va anche alla rivista AutoCapital, che negli anni '80 e '90 aveva (una tra le pochissime) uno spudorato occhio di riguardo verso la Maserati, e che dedicava una copertina ad ognuna delle innumerevoli versioni della Biturbo, preludio ad articoli colanti di retorica e bonariamente sorvolanti sui difetti di quelle auto. E poichè, per gli appassionati di belle auto di quei tempi, in cui non c'erano internet e compagnia cantante, AutoCapital rappresentava una sorta di Bibbia, per non dire di Corano... era impossibile non innamorarsi. Se mio padre fosse stato lettore di Quattroruote, oggi forse frequenterei Porsche Mania... Nel garage di casa in quegli anni transitavano auto ben più prestigiose delle Biturbo, ma il mio debole era sempre per loro...passavo ore seduto al posto di guida della Biturbo S per inebriarmi di quel profumo di pelle...ed ascoltare quella radio che balzava fuori da quel vano con un meccanismo elettrico che Ambrogio dei Ferrero Rocher gli faceva una pippa...ogni tanto accendevo il motore per sentirlo borbottare al minimo come una pentola di fagioli...

Gli effetti di tutto questo si vedono, in maniera devastante, ancora oggi sulla mia persona.

"Giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo..." [cit.]

Beh, la mia storia potrebbe suonare un pò strana: mi sono innamorato delle Maserati perchè "lavoravo" per la concorrenza! Erano gli anni '80 e iniziai a fare l'apprendista meccanico in una officina specializzata Porsche. Ogni tanto capitava qualche cliente con le Biturbo che cercavano lumi su problemi che l'assistenza di zona (ex innocenti) non riusciva a mettere a posto. E così, quando si affiancava una Biturbo S alle 924 e 944 che in maggioranaza popolavano l'officina, la mia ammirazione andava tutta per la classe e la "cavalleria" modenese. Anni dopo conobbi un amico che a suo buon cuore mi prestò per dei mesi la sua Biturbo Spider che non usava, così l'ammirazione si trasformata in passione travolgente ed infine in malattia cronica inguaribile

la mia prima volta fu all'uscita da scuola .alla fermata del tram sentii un borbottio strano con minimo alto (era già fuso per tutto ciò che è motore, benzina , ruote ecc).....cercandola in mezzo alla colonna del traffico dell'ora di punta la vidi: una prima serie ....rumorosa.....marrone .
lessi la scritta Biturbo e con i miei amici commentammo: azz ma se con un turbo le auto di oggi vanno cosi (anni 80, primi turbo ...) pensa con 2 turbo e pure l'iniezione!!!!    altro che ferrari
e li diventò leggenda!
pochi anni dopo il padre di un mio amico nè comprò una blu metalizzata con interni missoni: fantastica!!!

ogni sabato andavo a casa sua a "lavarla".....: giretto di un pomeriggio ovunque si potesse fare i fighetti...

ricordo ancora le facce dei sorpassati da noi affiancati sul ns "mezzo", che ci guardavano stupiti e increduli,  mentre noi e loro ...(!) aspettavamo la spinta dei turbo......tipo il film "la corsa più pazza d'america" quando la polizia intima alla countach di accostare...

il mio ricco zio le comprò quasi un pò tutte le biturbo (veniva dalle citroen cx e sm...): dalla prima coupè grigia, alla 420 s bordò e per finire con la quattroporte 2.8 sempre bordò (!) e io sbavando alla finestra ,le rare volte che ci veniva a trovare, non trovai mai il coraggio di chiederli nulla!!


successivi anni dopo riuscii a comprami una SI azzura/grigia seminuova permutando la mia fantastica alfa gtv6 rossa.....   averle tenute entrambe azz!
che numeri con la SI!!!
considerate che a casa dei miei genitori giravano solo simca comprate da mio padre già stra-usate.....e stra-consumate...altro che supercar!!!

Un pomeriggio d’agosto del 1976, avevo 12 anni, giravo per le vie di Padova con mio padre e vidi in un parcheggio una Merak di colore azzurro Argentina: la cosa più bella che avessi mai visto.



Fu amore a prima vista.



Alcuni anni dopo, nel 1982, il padre di un mio amico acquistò una Biturbo marrone metallizzato (Dark Golden Beryl). Quando la vidi per la prima volta dal vivo pensai che un’auto non potesse essere più bella di così.



E lo penso ancora.



Amo tutte le auto sportive (anche le Porsche) ma nessun altro marchio ha saputo coniugare così egregiamente sportività ed eleganza come Maserati ha saputo fare con i suoi capolavori.



Le Maserati attuali sono senza dubbio oggetti favolosi ma trovo che dalla 3200 GT in avanti la sportività abbia preso il sopravvento.



E’ vero sono un talebano delle Biturbo, sopportatemi, ma trovo davvero che gli interni della Biturbo siano i più belli di ogni tempo, il suono della Biturbo sia un’autentica orchestra d’archi e le sue linee tese ed affilate, che andavano tanto di moda negli anni 80, siano uno splendore in pista come alla prima della Scala.



La mia Biturbo l’ho presa 11 anni fa per pochi spiccioli e ogni volta che mi metto alla guida, inserisco la chiave e sento vibrare il suo possente sei cilindri è un'emozione. Alla guida di questa macchiana non é come se avessi di nuovo 20 anni. Alla guida della mia Maserati io HO 20 anni.



Difetti? Quali difetti!!!

Forse ne abbiamo già parlato, comunque racconto la mia storia.

Ho sempre avuto una passione sfrenata per l'automobile, fin da quando avevo 3 anni e passavo ore affacciato alla finestra (piano rialzato) per vedere passare le (poche) automobili.   

Mi appassionai quindi molto presto alle auto da corsa, diciamo a 8-9  anni, e quindi ai marchi impegnati nelle corse, soprattutto Alfa Romeo, Ferrari, Maserati, Abarth, Lotus.  Da allora sono rimasti questi i brands (ora si dice così) che più mi attirano.

Delle Maserati mi "innamorai" in particolare verso i 12 anni, quando andammo a trovare un amico di mio padre che possedeva una "Mistral" coupè. Rimasi abbagliato dalla bellezza, dalla sportività, dalla modernità e dal lusso di quella vettura. Riuscii a ottenere di sedermi al posto di guida e fu amore a prima vista...........................

A fine '83 mio papà doveva comprare una macchina nuova.
Io, otto anni, mi ero innamorato della Maserati Biturbo.
Lui voleva prendersi una Lancia Gamma Coupé, sognava una Lancia da quando era bambino.
Alla fine ha vinto il bambino più giovane  e abbiamo preso la Biturbo che abbiamo ancora in garage.

Dopo qualche lustro, mi sono regalato la Spyder.  

Avevo circa 5 anni quando mio zio acquistò una maserati merak 3.0 blu sera metallizzato. 
Ricordo ancora quando arrivava la notte a casa mia con i fari alzati, ricordo i sedili di velluto color avorio quel muso così basso ed affilato..
Andavamo con mio cugino che aveva la mia età sui sedili posteriori e sentivamo il suono del rumore che ci impressionava così tanto!!
Ero davvero innamorato di quella macchina, appena potevamo ci infilavamo nell'abitacolo sognando di correre con tale meraviglia.. quando la vendette fui molto dispiaciuto..e da sempre ho sempre sognato di riaverla..
Gli anni successivi invece fummo molto vicini con mio padre ad acquistare un biturbo seminuova (la ricordo perfettamente in vetrina dal concessionario)..ma i consumi e l'utilizzo intenso che mio padre faceva allora dell'auto fecero dirottare la scelta verso la lancia thema 2.0 i.e...con il dispiacere mio e dei miei fratelli..

Ho avuto sempre una grande passione per per le moto e le auto italiane .
Per le auto la passione particolare per il tridente è arrivata in ritardo come quella per l'Alfa Romeo , diciamo con la maturità .
Delle auto italiane quella che mi ha sempre intrigato di più era il marchio Lancia e diciamo che Maserati era la sua naturale evoluzione verso l'alto .
La Lancia era sinonimo di sportività ed eleganza è la Masesati , con un livello più alto interpreta questo.
Poi la sua storia travagliata , incredibile , ha rischiato di sparire tante volte , ma grazie a vari pesonaggi è rimasta sempre in vita per 100 anni ! Non è da tutti !
Aggiungerei anche la bellezza del nome Masesati , ha fascino anche questo !