L'andamento del marchio Maserati sul mercato delle auto nuove 2012

Numeri peggio che nell'era della crisi petrolifera!

De Tomaso in Italia vendeva piu' Merak che Granturismo oggi, ma molte di piu'!!

Il Superbollo ha fatto dei danni a fronte di qualche cent in piu', inimmaginabili.

in teoria ,dovrebbero essere persone istruite con conoscenze e informazioni ,non capisco quale sia l'obbiettivo finale di tutto questo massacro,perché l'unica preoccupazione é raccogliere soldi,questo produce solo povertá ,si salvano solo le fabbriche con valore aggiunto e capaci di scalare i mercati internazionali ,le altre si ,chiuderanno,veramente io non capisco,mi piacerebbe chiedere al s monti perché

credo che la maserati in italia vendeva di piu nel 1996(quando era in crisi nera)....

cmq l'italia è oramai un paese con un mercato finito ..pari a zero ...va forte solo chi esporta....

AdiGhibli ha scritto:

w il tecnico monti.......

ha combinato piu casini lui in 6 mesi che i vari governi dei precedenti 15 anni....

Anche se i commenti politici sono vietati, dato che nella fattispecie stiamo parlando di decisioni che hanno fortemente penalizzato, se non annientata, l'automobile sportiva, non posso che quotare. Peraltro in tempi non sospetti, cioè quando le decisioni sono state prese, molti di noi avevano ampiamente previsto ciò, e non ci voleva certo un genio per pevederlo.........

Perdonatemi questo commento che spero non cada troppo nel "politico":

- da sempre gli italiani sono appassionati di automobili;

- il mondo dell'auto in Italia ha storicamente continuato a fornire molti punti di PIL alla nostra economia,

ma perchè l'auto è sempre demonizzata?? Perchè uccidere la "gallina dalle uova d'oro" tappandogli il c***? Boh!!!!

Perchè è facile. E non succede solo in Italia (ma da noi, succede in modo quasi estremo).

Come vi capisco , però cerchiamo di essere più aderenti al topic, ovvero vendite Maserati.

Stando sul topic: la Maserati e la Ferrari stanno vedendo il loro mercato interno letteralmente devastato da tasse, balzelli, costi carburanti, crisi economica e la ciliegina sulla torta - i controlli della Finanza che parte dal presupposto auto sportiva = evasore (vi prego di leggere l'editoriale di Ruoteclassiche del mese scorso per capire in che distopia orwelliana terrificante sta sprofondando l'Italia).

Ma per Maserati e Ferrari questo importa poco. Il mercato italiano per questi marchi e' poco piu' di una "footnote" nei bilanci. Loro guardano alla crescita - alla VERA crescita - sui mercati emergenti asiatici (Cina, ma non solo) dove un costruttore di auto di lusso furbo a tessere una rete di marketing e vendite puo' riscontrare incrementi a tripla cifra percentuale delle vendite annuali. E guardano anche agli USA, paese in ripresa dove le vendite di auto esotiche italiane sono in netta crescita.

Per cui non c'e' da preoccuparsi per le case italiane - piuttosto c'e' da preoccuparsi per tutto l'indotto dei concessionari, delle reti di assistenza, di tutte quelle aziende (e si parla di decine se non di centinaia migliaia di addetti) che supportano il "prodotto automobile" dal momento in cui esce dalla fabbrica.

Io conosco concessionari disperati che ormai passano la giornata al telefono con la Germania e l'Olanda per esportare le loro supercar, e almeno ricuperare le spese.

Si purtroppo i concessionari devono avere spalle ben solide per restare in piedi, ma mi sa che in tanti un po' ci sono abituati visto che comunque anche in passato c'erano ani in cui non si vendeva tantissimo...

Caro Maranello71, hai perfettamente ragione. Non ho nulla da aggiungere, anzi hai aggiunto tu qualcosa di interessante e vero a quello che si era detto finora.

una notizia sul mercato in generale che conferma i nostri commenti
http://www.motori.it/mercato/13038/auto-crollo-delle-vendite-e-lo-stato-ci-rimette.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:+Motori.it&utm_content=2012-05-04+Mercato:+crollo+delle+vendite+ad+aprile.+E+lo+Stato+ci+rimette

Elementare Watson...tranne che per l'alta Finanza che governa e che e' spudoratamente filogermanica.

Che sia in malafede? Non può che essere altrimenti.....



E Big......sorride!!

giton ha scritto:

una notizia sul mercato in generale che conferma i nostri commenti
http://www.motori.it/mercato/13038/auto-crollo-delle-vendite-e-lo-stato-ci-rimette.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:+Motori.it&utm_content=2012-05-04+Mercato:+crollo+delle+vendite+ad+aprile.+E+lo+Stato+ci+rimette

Si ripete la storia gia' vista a meta' anni '80, quando il diesel aveva raggiunto il 25% del mercato e gli intelligentoni dell'allora governo (non ricordo piu' quale) decisero che sarebbe stata una buona idea mettere un superbollo pazzesco sui diesel...

Risultato: le vendite dei diesel crollarono, molte auto diesel vennero rottamate o esportate, e nel giro di un paio d'anni gli introiti del governo erano DIMINUITI rispetto al periodo pre-superbollo!

Quello che mi fa senso e' che il ministero delle finanze e' infarcito di superpagati professoroni di economia, che queste cose le dovrebbero sapere... che diamine, si studiano al primo anno di economia... eppure ci ricascano sempre. L'aria di Palazzo Chigi si vede che avvizzisce i cervelli.

maranello71 ha scritto:

Stando sul topic: la Maserati e la Ferrari stanno vedendo il loro mercato interno letteralmente devastato da tasse, balzelli, costi carburanti, crisi economica e la ciliegina sulla torta - i controlli della Finanza che parte dal presupposto auto sportiva = evasore...

Ma per Maserati e Ferrari questo importa poco. Il mercato italiano per questi marchi e' poco piu' di una "footnote" nei bilanci. Loro guardano alla crescita - alla VERA crescita - sui mercati emergenti asiatici (Cina, ma non solo) dove un costruttore di auto di lusso furbo a tessere una rete di marketing e vendite puo' riscontrare incrementi a tripla cifra percentuale delle vendite annuali. ...

Per cui non c'e' da preoccuparsi per le case italiane...

Beh non sarei così convinto del fatto che le case italine siano fuori pericolo.
Ricordo di aver letto, ma non mi ritrovo l'articolo quindi non insisto, che su singola nazione, il mercato italiano resti quello fondamentale almeno per Maserati.
Ora è pur vero che in Cina puoi raddoppiare le vendite, ma se prima ne vendevi 2 e ora ne vendi 4, con un incremento quindi del 100%, sai che succede???

Chiudi uguale

Mikinoise, il mercato italiano ora come ora per Maserati, Ferrari e Lamborghini è assolutamente marginale.

La Cina? Altro che due o quattro.

Nel 2011 la Cina è diventato il primo mercato mondiale per Lamborghini, scalzando gli USA, che pure sono in netta ripresa.

Per Ferrari e Maserati il sorpasso sarà una questione di uno o due anni al massimo.

E dietro c'è anche l'India che spinge...

in Italia ormai si vendono tante Maserati quante a Singapore!

Gli USA stanno galoppando, in Europa va bene la Svizzera e tutto sommato "tiene" la Germania.

Sono lontani (ma nemmeno tanto, 2008) i tempi in cui quello italiano era il secondo mercato al mondo, il primo dell'Europa...

Il fatto è che noi italiani siamo abbastanza egocentrici e non sappiamo arrenderci all'evidenza di essere una nazione impoverita.

Il 2011, per noi funesto, è stato il migliore anno di sempre per Maserati come vendite dopo l'incredibile 2008. Anche Lamborghini e Ferrari sono in utile e con le vendite in aumento. Certo non qui.

Quella però è una vignetta che ritrae una scena in Giappone, non Cina

Credo che chi l'ha disegnata non avesse ben presente queste differenze, per noi sottigliezze, per gli orientali voragini. Credo che il senso si riferisse alla Cina, perchè il Giappone è sempre stato ricco e florido

Claudio ha scritto:

E dietro c'è anche l'India che spinge...

E pure forte.... si sono appena pappati KTM ( ma non ditelo a nessuno )

Claudio ha scritto:

Mikinoise, il mercato italiano ora come ora per Maserati, Ferrari e Lamborghini è assolutamente marginale.


Sono lontani (ma nemmeno tanto, 2008) i tempi in cui quello italiano era il secondo mercato al mondo, il primo dell'Europa...

Il fatto è che noi italiani siamo abbastanza egocentrici e non sappiamo arrenderci all'evidenza di essere una nazione impoverita...

Non ricordavo poi tanto male allora.

Certo il mio 2 o 4 era un esempio ma, stando a quello che dici, le nostre fabbriche potrebbero decidere di andarle a produrle dove si vendono ste benedette auto e non più in Italia tanto più, e mi riferisco alla vignetta, che il costo del lavoro quì da noi non è affatto tra i più alti d'europa anzi stiamo diventando (e come dici tu lo siamo già) se non povera sicuramente non più benestante ecco.

Riguardo alla tua ultima osservazione, ti dico che non si tratta di essere egocentrici, bisogna solo dare tempo al tempo.
Gli italiani stanno elaborando il concetto che chi li ha governati fino ad ora, indipendentemente dai colori politici, ha mentito e adesso aprendo il portafogli si stanno rendendo conto di quello che dici. Non ti convinci da un giorno all'altro di essere diventato povero perchè te lo dice Monti, ma semplicemente perchè in tasca non ti ritrovi più niente.
Sarà che prima non ce lo potevamo permettere e che continuando di questo passo saremmo caduti negli abissi, ma 3 anni fa aprendo il MIO portafogli mi ritrovavo molti ma molti più soldi di adesso.

oggi non darei indietro la Quattroporte IV per la coupè, nel modo più assoluto

Il problema secondo me è che questa triade di aziende di auto luxury italiane alla fine della fiera guarda ai numeri assoluti, e non alla distribuzione nei mercati. E forse per le fredde logiche aziendali è pure giusto così.

Mi spiego, da un punto di vista aziendale è migliore un anno in cui si vendono 1000 auto in più del precedente, anche se in questo anno hai visto il crollo di alcuni mercati storici. Ed è proprio ciò che sta accadendo, visto che il fatturato globale di queste aziende è in aumento.

Viceversa non si spiega la totale passività che queste aziende hanno nei confronti di quanto sta accadendo in Italia. Mi sono sempre chiesto se Fiat e Audi non abbiano qualche referente politico con cui protestare, magari facendo leva sui sindacati e tutte le solite storie.

Io non so se da dietro le quinte stanno cercando di fare qualcosa, ma da quello che possiamo vedere noi all'esterno è una passività totale che sa di rassegnazione. C'è stata qualche timida protesta da parte dell'Unrae e del principale dealer italiano (Malagò di SaMoCar), ma dai vertici dei gruppi Fiat e VolksWagen (che sono quelli che detengono la maggiorparte dei marchi luxury al mondo: Ferrari, Maserati, Lamborghini, Porsche, Bugatti, Bentley, Audi) non si è udito nulla...

evidentemente il Dott Monti ha ragione

Claudio ha scritto:

Il problema secondo me è che questa triade di aziende di auto luxury italiane alla fine della fiera guarda ai numeri assoluti, e non alla distribuzione nei mercati. E forse per le fredde logiche aziendali è pure giusto così.

Non per fare il pignolo, ma non e' esatto. La distribuzione delle vendite conta eccome. Sostenere il marketing, l'assistenza post-vendita, il supporto alla rete di concessionari, garanzie, recalls, manutenzione e tutto il resto e' un'attivita' piu' costosa quanto piu' grande e disuniforme e' il territorio di uno specifico mercato. Per esempio, vendere 1000 macchine all'anno in un territorio vasto come gli USA, con una distribuzione geografica disuniforme (forti concentrazioni sulle coste, ma anche punti "caldi" geograficamente disuniti come mid-west e Texas), ha un costo post-vendta per unita' venduto molto superiore, per fare un confronto, a vendere magari anche solo 50 auto in Qatar, dove pero' tutto e' concentrato praticamente in una sola citta', senza dispersione geografica.

Quindi marchi di nicchia come Maserati e Ferrari stanno molto attenti a non esporsi troppo in aree geografiche a bassa densita' - dove il costo unitario di gestire i 2 clienti che ti hanno comprato la Ferrari in Alaska e' assolutamente astronomico e in grado di mangiarti fuori tutto il profitto generato dalla vendita. In questo senso mercati come Cina e India sono pericolossissimi - viste le carenti infrastrutture lontano dalle grandi aree urbane, cosa succede se un cliente sperduto nell'ovest della Cina reclama perche' necessita di assistenza e il centro piu' vicino e' magari a 1000 Km di stradine infami? E in India anche peggio?

Negli USA ho vissuto questo problema - bisognava mandare gente di corsa perche' c'era un problema da investigare a Fargo in North Dakota - cliente in garanzia, ha il diritto di assistenza su tutto il territorio, cause legali, ecc. ecc. E ogni viaggio a Fargo erano magari 1000 dollari di volo da Chicago, 300 dollari di alberghi, altri 200 di auto a noleggio, magari altri 1000 per portare il veicolo a un centro di assistenza... capite come si fa presto a bruciarsi il margine di profitto.

ottimo spunto di riflessione

maranello71 ha scritto:

giton ha scritto:

una notizia sul mercato in generale che conferma i nostri commenti
http://www.motori.it/mercato/13038/auto-crollo-delle-vendite-e-lo-stato-ci-rimette.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:+Motori.it&utm_content=2012-05-04+Mercato:+crollo+delle+vendite+ad+aprile.+E+lo+Stato+ci+rimette

Si ripete la storia gia' vista a meta' anni '80, quando il diesel aveva raggiunto il 25% del mercato e gli intelligentoni dell'allora governo (non ricordo piu' quale) decisero che sarebbe stata una buona idea mettere un superbollo pazzesco sui diesel...

Risultato: le vendite dei diesel crollarono, molte auto diesel vennero rottamate o esportate, e nel giro di un paio d'anni gli introiti del governo erano DIMINUITI rispetto al periodo pre-superbollo!

Quello che mi fa senso e' che il ministero delle finanze e' infarcito di superpagati professoroni di economia, che queste cose le dovrebbero sapere... che diamine, si studiano al primo anno di economia... eppure ci ricascano sempre. L'aria di Palazzo Chigi si vede che avvizzisce i cervelli.

Standing ovation per Maranello71.

é cosí davvero?me lo chiedo spesso e mi sembra impossibile
oppure se ne rendono conto e considerano che comunque tagliarsi un braccio per mangiarlo sia l'unica soluzione possibile,per non morire di fame?,
se é cosí allora vuol dire che anche la frutta é finita da un pezzo

Maranello, quanto dici è verissimo.

Ma credo che in Cina ed India le vendite di queste vetture (per ora) si concentrino nelle grandi aree urbane, e non nei villaggi sperduti.

Comunque meno male (per Maserati) che ci sono mercati come la Cina e gli USA.

Il giorno che venderanno auto di lusso europee nei villaggi Indiani e Cinesi, vuol dire che saremo vicino alla colonizzazione di Marte. :inside.