Costo della vita...automobilistica!

tranquilli....che presto la trabant esportera un modello dedicato al mercato italiano......

AdiGhibli ha scritto:

tranquilli....che presto la trabant esportera un modello dedicato al mercato italiano......

Se dura così, saranno ugualmente in pochi, quelli che se la potranno permettere.

Ragazzi non siate troppo pessimisti,dopo la caduta possiamo solo rialzarci.Non bisogna lamentarsi c'è chi sta molto peggio per esempio a Cuba,lì la gente nemmeno sà cosa sono i sogni.

Noi non spendiamo molto per vivere facciamo la spesa alle coperative o dai produttori,come sapete non mangiamo nessuna cosa di origine animale quindi il costo mensile eè molto basso.La pizza la fà mia moglie come il seitan ed altre lecornie vegane.Andiamo in qualche agriturismo raramente e scelto di vivere a 2 km dal lavoro che non è poco di questi tempi.Se fosse per me utilizzerei la bici ma è troppo pericoloso a Roma e non ci sono piste ciclabili adatte.Penso che dovremmo puntare ad una vita più tranquilla e sentire meno possibile i giornali o le tv che deprimono la mente delle persone.

tutto ok ma mi sa che se assaggi la mia pizza cambi vita

L'argomento è andato completamente fuori tema...

giá ...pardon volevo dire pizza maserati

masimase ha scritto:

Ma certo....


Oggi chi può permettersi quel tipo di vita sono coloro che emigrano in Paesi dove vivere costa ancora molto poco; pensionati, benestanti di loro con gli euro in tasca vivono alla grande magari su una bella spiaggia soleggiata e una casa al prezzo di un bel 3200 gt....

Mi viene in mente qualcuno che conosco... ( a parte la casa al prezzo di un 3200 che è improponibile)

masimase ha scritto:

Per me non ancora ma ci stiamo piano piano arrivando.....

Giton per me ha detto una cosa sacrosanta, l'importante e' che i principi primi della libertà' dell'individuo non vengano calpestati come abitualmente avviene oggi.

Chi pero' ha i dane' oggi può permettersi di essere un uomo libero nel senso sopraddetto , un retaggio calvinista questo che ha fatto grande l'America, praticamente una sorta di selezione naturale della specie.

La conseguenza pero' può diventare nei paesi Latini una nuova rivoluzione francese.....

Il liberismo che ha fatto grande l'america si basava su di una minima influenza dello stato e su una grande liberta' nel fare impresa, senza pero' nessun assistenzialismo e ben poco supporto in caso di bisogno. In cambio veniva offerta la concreta possibilita' a chiunque di arricchirsi con il frutto del proprio lavoro,vera sintesi del cosiddetto "American Dream".

In Italia ci troviamo al cospetto di una economia sedimentata,basata su corporazioni spesso anacronistiche e non legata al concetto di meritocrazia. Se poi aggiungiamo un sistema bancario "medievale"che non garantisce credito a chi è in possesso di un valido progetto ma non ha i fondi per attuarlo,ci rendiamo conto che questa situazione non puo' che portare ad un declino sempre piu' rapido ed inevitabile.

Se in un paese mancano i sogni,la voglia di migliorarsi e con essa la concreta possibilita' di farlo, questo paese è destinato ad una irreversibile decadenza.

Mi va di aggiungere un'altro punto alla validissima argomentazione di Charlie: l'altra enorme marcia in più che hanno gli USA è una giustizia certa, feroce e uguale per tutti (dove il piccolo consumatore può massacrare anche la più grande multinazionale, se ha ragione!!).

Charlie ha scritto:

Il liberismo che ha fatto grande l'america si basava su di una minima influenza dello stato e su una grande liberta' nel fare impresa, senza pero' nessun assistenzialismo e ben poco supporto in caso di bisogno. In cambio veniva offerta la concreta possibilita' a chiunque di arricchirsi con il frutto del proprio lavoro,vera sintesi del cosiddetto "American Dream".

In Italia ci troviamo al cospetto di una economia sedimentata,basata su corporazioni spesso anacronistiche e non legata al concetto di meritocrazia. Se poi aggiungiamo un sistema bancario "medievale"che non garantisce credito a chi è in possesso di un valido progetto ma non ha i fondi per attuarlo,ci rendiamo conto che questa situazione non puo' che portare ad un declino sempre piu' rapido ed inevitabile.

Se in un paese mancano i sogni,la voglia di migliorarsi e con essa la concreta possibilita' di farlo, questo paese è destinato ad una irreversibile decadenza.

Il principio illuminista del "laissez fair" fu ripreso dalle grandi menti che ebbero i fondatori degli Stati Uniti d'America con uomini di testa come Adam Smith, che con il suo la "ricchezza delle Nazioni", ha davvero stilato un caposaldo dell'economia liberista. ( Il Prof. Monti mi sa che non lo ha mai letto )

Charlie assolutamente concordo; il mio intervento partiva dalla tua premessa. In Italia questi principi non possono essere attuabili quando ci troviamo al cospetto di una economia sedimentata,basata su corporazioni spesso anacronistiche e non legata al concetto di meritocrazia. Se poi aggiungiamo un sistema bancario "medievale"che non garantisce credito a chi è in possesso di un valido progetto ma non ha i fondi per attuarlo,ci rendiamo conto che questa situazione non puo' che portare ad un declino sempre piu' rapido ed inevitabile..

da un pó di tempo tutti gli italiani, hanno un sogno, quello di essere un pó piú liberi,......anche di andare in giro in auto

Anche se Monti ha letto "the wealth of nations"di Adam Smith sicuramente avra' scordato i principi fondamentali di macro economia in esso contenuti.....

Guardando l'Italia da lontano mi accorgo di quanto il nostro "sistema paese" sia farraginoso, burocraticizzato, lento nel prendere decisioni.
Cio' che piu' mi colpisce pero' è la lentezza anche per operazioni semplici che qui nel 3zo mondo vengono fatte molto molto piu' in fretta

io credo che dipenda sopratutto dal fatto che i paesi emergenti non hanno strutture burocratiche consolidate,create dall'avvicendarsi di governi abituati a gestire la ricchezza,struture spesso clientelari e inutili

,poi si sá chi ha fame corre di pú ,

questo lo sanno anche i nostri governanti

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